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Dati allarmanti
16.09.2024 - 11:29
Il nuovo anno è iniziato da pochi giorni, ma per molti giovani veneti i banchi di scuola sono un lontano ricordo. Secondo l’ultima elaborazione dell’Ufficio Studi della CGIA su dati Eurostat e Istat, 33mila giovani tra i 18 e i 24 anni hanno dichiarato nel 2023 di aver abbandonato prematuramente la scuola. Questi ragazzi hanno conseguito al massimo la licenza di terza media e non hanno completato alcun corso di formazione professionale di durata superiore a 2 anni. Attualmente, non frequentano alcun corso scolastico o formativo, avendo a mala pena assolto l’obbligo scolastico.
La povertà educativa è un problema significativo, spesso associato al Mezzogiorno, ma con una presenza preoccupante anche in alcune aree del Nord, come la Provincia Autonoma di Bolzano. Nonostante la diminuzione della percentuale di abbandono scolastico a livello nazionale, il Veneto sta vivendo un aumento preoccupante del fenomeno. Questo problema colpisce in particolare i giovani provenienti da famiglie con forte disagio sociale e problemi economici.
Il report sottolinea che questi giovani avranno difficoltà a trovare occupazioni di qualità e ben retribuite nei prossimi anni. I cambiamenti epocali in atto, come la transizione ecologica e digitale, potrebbero relegarli ai margini del mercato del lavoro, creando ulteriori difficoltà per le piccole imprese che già faticano a reperire figure altamente specializzate con competenze raggiungibili attraverso diplomi professionali, ITS o lauree presso politecnici.
È importante notare che, talvolta, l'abbandono scolastico durante le superiori è causato dall’insoddisfazione per l’offerta formativa. Gli istituti di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) sono diventati punti di riferimento per studenti di nazionalità straniera e per chi ha avuto insuccessi scolastici precedenti. Queste scuole, spesso situate in zone periferiche con forte degrado urbano e sociale, svolgono un lavoro “antidispersivo” cruciale e necessitano di maggiori risorse.
In Italia, le regioni del Sud e le Isole presentano i tassi più elevati di abbandono scolastico. La Sardegna è la regione più critica con un tasso del 17,3% nel 2023, seguita dalla Sicilia (17,1%) e dalla Provincia di Bolzano (16,2%). Il Veneto, con un tasso di abbandono del 9,8%, ha visto un aumento rispetto all'anno precedente e al 2019. In termini assoluti, la Campania ha il maggior numero di giovani che hanno lasciato la scuola prematuramente (72mila), seguita dalla Sicilia (62mila) e dalla Lombardia (53mila). In Veneto, il numero è di 33mila unità.
Nonostante la diminuzione della dispersione scolastica in Europa, l’Italia e Cipro sono tra i Paesi con i tassi di abbandono più alti, con un tasso del 10,5% per i giovani tra i 18 e i 24 anni. Solo la Spagna (13,7%) e la Germania (12,8%) presentano risultati peggiori rispetto all’Italia.
Nel 2023/2024, il 51,4% degli studenti italiani delle scuole superiori frequenta un liceo, mentre il 31,7% un istituto tecnico e il 16,9% un istituto professionale. Tuttavia, in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, gli studenti preferiscono gli istituti tecnici e professionali, con il Veneto che registra la percentuale più alta di iscrizioni in questi istituti (56,9%).
Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, visitare il sito dell’Ufficio Studi CGIA di Mestre: www.cgiamestre.com.
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