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Patente a punti nei cantieri

Ritardi e incertezze sul decreto per la patente a crediti: Confartigianato chiede proroga

Confartigianato Imprese Veneto solleva preoccupazioni riguardo ai ritardi nella pubblicazione del decreto sulla patente a crediti. Il presidente Boschetto critica le difficoltà nella preparazione e applicazione del nuovo sistema

La pubblicazione del tanto atteso decreto sulla patente a crediti per il settore edile subisce ritardi significativi. Il documento, previsto per entrare in vigore il 1° ottobre, non è ancora apparso sulla Gazzetta Ufficiale, alimentando dubbi e incertezze tra le imprese e i lavoratori del settore. Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Imprese Veneto, si unisce al coro di critiche e sollecita una proroga.

Boschetto e la Confederazione Nazionale, insieme a CNA e Casartigiani, hanno inviato una richiesta alle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, chiedendo un adeguato lasso di tempo per permettere una transizione senza intoppi al nuovo sistema. Le preoccupazioni principali riguardano la mancanza di un portale operativo per le pratiche e l’incertezza su risorse e personale necessari per gestire il processo.

La nuova normativa introduce un sistema di crediti per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi, escludendo solo le prestazioni intellettuali nei cantieri mobili e temporanei. I soggetti coinvolti devono autocertificare una serie di requisiti sul portale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, ma al momento si teme che le imprese non siano pronte per rispettare le scadenze imposte.

Nonostante l'introduzione della qualifica di Mastro Formatore Artigiano, che ha ricevuto consensi per il riconoscimento del ruolo nella formazione, Boschetto resta critico verso l’approccio del decreto. Secondo lui, la sicurezza nei cantieri potrebbe essere meglio garantita attraverso il rafforzamento delle regole esistenti e una gestione più efficace dei dati e delle ispezioni.

Confartigianato Imprese Veneto rimane scettica anche su altri aspetti, come le procedure telematiche e il coinvolgimento delle associazioni dei datori di lavoro nella valutazione dei corsi di formazione. La richiesta di una proroga appare quindi come una misura necessaria per affrontare le complessità e garantire un adeguato periodo di adattamento alle nuove disposizioni.

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