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Servizi scolastici
27.09.2024 - 10:49
La questione delle mense scolastiche a Vicenza continua a tenere banco, con un numero crescente di famiglie che scelgono di rinunciare al servizio. Secondo i comitati genitori, sono già circa 100 le famiglie che hanno disdetto il servizio mensa, mentre molte altre chiedono maggiori informazioni al Comune su come procedere in caso di rinuncia o adesione tardiva. Il termine ultimo per saldare la retta, fissato al 30 settembre, si avvicina rapidamente, e dal municipio si stanno contattando le famiglie per comprendere le motivazioni dietro queste decisioni.
L'ex assessore all'istruzione Cristina Tolio, che ha gestito le mense durante la pandemia Covid, ha dichiarato al Corriere del Veneto che i numeri delle disdette potrebbero essere ancora più alti di quelli ufficialmente riportati dall'amministrazione. Tolio ha affermato che, sulla base di coloro che in questi giorni stanno pranzando con alimenti portati da casa, i numeri siano più alti rispetto a quelli che emergono dall’amministrazione. La sua esperienza come insegnante e amministratrice le conferisce una prospettiva unica sulla situazione.
Molti genitori si sono rivolti al Servizio Igiene, Alimenti e Nutrizione (SIAN) chiedendo un parere alla Regione Veneto, che ha risposto che è lecito portare il pasto da casa, purché i genitori si assumano la responsabilità. Tolio sottolinea che, indipendentemente dal numero di famiglie coinvolte, si è creato un precedente significativo. Ha riferito che una mamma le ha detto che non ce la fa, per ragioni di lavoro, a fare auto-refezione, altrimenti lo farebbero. In altre parole, ha spiegato Tolio, sacrificando sull’altare del bilancio un’esperienza come la mensa si è perso sul piano dell’uguaglianza.
Il passaggio da un modello "a pasto" a un modello "a servizio" è stato motivato principalmente dalla necessità di abbattere l'evasione e sostenere l'incremento dei costi. Tolio ha paragonato la situazione alla partecipazione alle gite scolastiche, un'opportunità educativa che dovrebbe essere accessibile a tutti gli alunni. Ha sempre detto che o gli alunni vanno tutti oppure si deve aiutare chi non può permetterselo. In caso contrario, ha spiegato, da ambiente educativo la scuola diverrebbe un ambiente discriminante.
Tolio ha poi ricordato che, trentacinque anni fa, il tempo pieno nelle scuole partiva solo se le amministrazioni riuscivano a garantire la mensa. Ha quindi suggerito di investire meno in eventi e più in servizi primari, facendo riferimento ai 36 mila euro spesi dal Comune per il festival Hangar Palooza, come dichiarato dall'assessore alle politiche giovanili Leonardo Nicolai.
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