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Alta partecipazione al voto con l'83,65 per cento degli amministratori coinvolti
30.09.2024 - 17:23
Enrico Ferrarese, Presidente della Provincia di Rovigo
Alle elezioni provinciali di Rovigo, il centrodestra consolida la propria posizione ottenendo la maggioranza con sette consiglieri, mentre il centrosinistra riesce a conquistare solo tre seggi. Il presidente Ferrarese, sindaco di Stienta, potrà contare sul sostegno di diversi primi cittadini e consiglieri comunali della sua area politica. Fratelli d’Italia non raggiunge le aspettative, portando a casa un solo seggio. Il Partito Democratico si trova a fare i conti con una situazione complessa, mentre i civici di centrosinistra rimangono incerti sul da farsi, in attesa delle elezioni regionali
Sette consiglieri al centrodestra, due ai civici di centrosinistra e uno al Partito Democratico. È questo l’esito delle elezioni provinciali di domenica 29 settembre, tenute per rinnovare il consesso di Palazzo Celio. Il presidente Enrico Ferrarese, che è anche il primo cittadino di Stienta, potrà contare, per l’ultimo anno del suo mandato, sui sindaci Giovanni Rossi (Badia, vicino a Coraggio Italia), Irene Bononi (Occhiobello, area Lega), Roberto Pizzoli (Porto Tolle, Lega) e Lucia Ghiotti (Salara, Lega). Completano la maggioranza i consiglieri comunali Fabio Benetti (Fratelli d’Italia, Rovigo), Edoardo Lubian (civica Cittadin, Rovigo) e Matteo Franzoso (Forza Italia, Adria). L’opposizione sarà formata da due civici di centrosinistra, Roberto Tovo, consigliere comunale a Rovigo, e Amor Zeri, primo cittadino di Bagnolo, e da una rappresentante del Partito Democratico, Luisa Beltrame, sindaca di Ariano.
Il corpo elettorale era composto da 624 amministratori del territorio, sindaci e consiglieri comunali. Il tasso di partecipazione è stato alto, con 522 votanti, pari all’83,65 per cento del totale. Il sistema di voto prevedeva cinque fasce ponderate, ciascuna con una scheda di colore diverso. Rovigo, con la scheda verde dal valore di 664 voti, aveva un peso dieci volte superiore rispetto alla maggior parte delle altre schede, di colore azzurro, che valevano 66 voti ciascuna. A decrescere di importanza, le schede rosse (339) per i comuni di Adria, Badia Polesine, Lendinara, Occhiobello e Porto Viro, le grigie (261) per i comuni con popolazione tra 5mila e 10mila abitanti e le arancioni (129) per i comuni tra 3mila e 5mila abitanti. Dei 99mila voti ponderati potenzialmente esprimibili, ne sono stati assegnati 87mila 762.
Il voto degli amministratori locali non premia Fratelli d’Italia che, a fronte di tre candidati, porta a casa un solo consigliere provinciale. È andata bene alla Lega e a Forza Italia, grazie ai consiglieri comunali e ai sindaci di area. Il centrosinistra, dopo aver perso in due anni il capoluogo e la città etrusca, risulta pesantemente ridimensionato. Non è chiaro come il Partito Democratico abbia intenzione di prepararsi in vista del congresso provinciale del prossimo anno. Nel frattempo i civici di centrosinistra stanno alla finestra, divisi dalla possibilità di ricucire il rapporto con i democratici. Sullo sfondo le elezioni regionali, che potrebbero rimescolare le carte sui tavoli dei due schieramenti.
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