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Calo demografico

L'inverno demografico colpisce il Veneto: cresce la preoccupazione per la denatalità

Roberto Toigo (UIL Veneto) lancia l'allarme: “Non nascono più figli in Italia e nemmeno in Veneto, e ora anche le famiglie straniere stanno contribuendo a questa riduzione delle nascite"

Roberto Toigo

Il segretario generale della Uil Veneto, Roberto Toigo

Durante l'Assemblea regionale della Uil Veneto, tenutasi oggi al Centro Cardinal Urbani di Zelarino (Venezia), il segretario generale Roberto Toigo ha lanciato un allarme sulla grave crisi demografica che sta investendo la regione: “Non nascono più figli in Italia e nemmeno in Veneto, e ora anche le famiglie straniere stanno contribuendo a questa riduzione delle nascite. È fondamentale agire per invertire questa tendenza”, ha dichiarato Toigo.

Negli ultimi decenni, il tasso di natalità ha subito un calo significativo. Dagli anni '70, le nascite sono in continua diminuzione, con un tasso di fecondità attuale di 1,24 figli per donna in Veneto, ben al di sotto del 2,1 necessario per garantire il ricambio generazionale. Nel 2022, per la prima volta, il numero dei neonati è sceso sotto i 400.000 a livello nazionale e sotto i 32.000 in Veneto. Un dato preoccupante che posiziona l'Italia tra i paesi europei con il tasso di natalità più basso.

Un altro dato allarmante riguarda le nascite tra le famiglie straniere: nel 2013, rappresentavano quasi il 22% dei nati totali in Veneto, mentre nel 2023 questo numero è sceso a circa il 18%. Negli ultimi dieci anni, si sono registrate 11.500 nascite in meno. “Nonostante il calo della natalità sia un fenomeno diffuso in Europa, l'Italia presenta una delle situazioni più gravi”, ha aggiunto Toigo.

Stefano Campostrini, professore di Statistica Sociale all’Università Ca’ Foscari di Venezia, ha sottolineato che l'invecchiamento della popolazione e la crescente incidenza di malattie croniche stanno creando una situazione complessa. “Abbiamo bisogno di approcci integrati che coinvolgano diverse politiche pubbliche e private per affrontare questa tempesta perfetta”, ha dichiarato.

Alberto Cester, ex Direttore dell’UOC di Geriatria, ha evidenziato l'importanza di considerare la longevità come un progresso sociale, sottolineando che l'invecchiamento non deve essere visto solo in termini di costi ma come un'opportunità.

Con l'invecchiamento della popolazione, l'età media dei lavoratori veneti continua a salire. Secondo Veneto Lavoro, le assunzioni di over 55 sono quasi triplicate dal 2013 al 2023. “I flussi migratori possono rappresentare una risorsa per affrontare l’invecchiamento demografico”, ha dichiarato Giuliano Zignani, Presidente del Patronato ITALUIL.

Infine, Toigo ha avvertito che, secondo l'Istat, la natalità non tornerà a crescere senza politiche industriali e sociali adeguate. “Senza un rilancio dell’economia e senza politiche mirate per famiglie e anziani, questo inverno demografico è destinato a perdurare”, ha concluso.

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