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Verona, scoperta storica all'Ospedale di Negrar: il virus Oropouche rilevato nel liquido seminale

Si tratta della prima diagnosi al mondo che suggerisce nuove modalità di trasmissione dell’infezione

Scoperta storica all'Ospedale di Negrar: il virus Oropouche rilevato nel liquido seminale

Foto di repertorio

Un'importante scoperta è stata fatta presso l'IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, dove per la prima volta è stato isolato il virus Oropouche (OROV) nel liquido seminale di un viaggiatore. Questo evento rappresenta un fatto senza precedenti a livello mondiale e potrebbe cambiare la comprensione della trasmissione di questa infezione.

Dopo aver registrato i primi casi europei di Oropouche lo scorso giugno, il dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia ha confermato la presenza del virus nel campione di un paziente diagnosticato con l'infezione oltre due settimane prima. La scoperta, pubblicata sulla rivista "Emerging Infectious Diseases" del CDC statunitense, apre a nuovi e significativi scenari per la salute pubblica.

I ricercatori suggeriscono che il virus potrebbe essere trasmesso non solo tramite la puntura di insetti, ma anche attraverso il contatto sessuale. Questa informazione è particolarmente rilevante considerando l'aumento dei casi registrati. Secondo l'ultimo rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, da gennaio a settembre sono stati segnalati quasi 10.000 casi in otto Paesi delle Americhe, tra cui Brasile, Colombia e USA, con due decessi confermati in Brasile.

In aggiunta, sono stati riportati casi di encefalite e complicazioni legate alla gravidanza, inclusi aborti spontanei e anomalie congenite. Questa scoperta evidenzia l'urgenza di ulteriori ricerche e monitoraggio per comprendere meglio il virus Oropouche e le sue modalità di diffusione.

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