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Una rete di alleanze
28.10.2024 - 18:27
Foto del convegno
Si è tenuto oggi all’Auditorium del Padiglione Rama di Mestre un incontro cruciale intitolato "Azioni e parole contro la violenza di genere". L’evento ha riunito tutte le autorità e realtà attive nel contrasto a questo fenomeno allarmante, culminando con la firma di un protocollo comune che unisce ben 43 enti e organizzazioni. Edgardo Contato, Direttore Generale dell’Ulss 3 Serenissima, ha aperto l’incontro evidenziando la gravità della situazione: "Le cronache raccontano ogni giorno di atti di violenza contro le donne e siamo di fronte a una vera emergenza. È fondamentale mettere in campo risorse e competenze unite."
Durante l’incontro, alla presenza di rappresentanti della Prefettura, Questura, Amministrazione civica, Forze dell'Ordine, e centri di assistenza, è stato discusso il quadro della violenza di genere, esponendo statistiche locali e nazionali. Sono state illustrate anche le molteplici iniziative già attive sul territorio per sostenere le donne vittime di violenza, che spaziano da procedure nei Pronto Soccorso a proposte di accoglienza protetta e interventi di sostegno psicologico.
Massimo Zuin, Direttore dei Servizi Sociosanitari dell’Ulss 3, ha messo in risalto l'importanza di affrontare anche il tema della narrazione della violenza. "È fondamentale trovare un linguaggio efficace e misurato, privo di spettacolarizzazione", ha affermato, sottolineando la collaborazione con l'Ordine dei Giornalisti per sviluppare modalità di racconto più responsabili.
Il Presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Veneto, Giuliano Gargano, ha guidato i lavori della mattinata, sottolineando l'impegno degli operatori dell'informazione nella costruzione di una cultura sociale rispettosa e consapevole.
"È urgente acquisire consapevolezza sulla violenza nei rapporti interpersonali", ha concluso Contato, rimarcando come sia essenziale contrastare non solo la violenza visibile ma anche quella più insidiosa che si insinua in ambiti come quello sanitario. "La rete di Venezia è un esempio da seguire, accendendo i riflettori su tutte le forme di conflittualità che possono sfociare in violenza", ha affermato, richiamando alla responsabilità collettiva di lavorare insieme per una narrazione corretta e per un cambiamento culturale necessario.
Edizione
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