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Salute e sostenibilità

Un albero per la salute al Ca’ Foncello di Treviso: un simbolo di benessere e ambiente

Piantato un giovane carpino bianco come parte di un’iniziativa nazionale per promuovere salute e sostenibilità

Un albero per la salute al Ca’ Foncello di Treviso: un simbolo di benessere e ambiente
Un giovane carpino bianco è stato piantato nella giornata di ieri martedì 29 ottobre nel giardino del padiglione malattie infettive dell'ospedale Ca’ Foncello di Treviso, nell’ambito del progetto nazionale “un albero per la salute”, promosso dall’Arma dei Carabinieri Raggruppamento Biodiversità in collaborazione con la Federazione delle associazioni dei dirigenti ospedalieri internisti (Fadoi).

L’albero, pensato per adattarsi bene alla zona di Treviso, è dotato di un cartellino speciale che permette la geolocalizzazione e il monitoraggio della crescita online, compreso il risparmio di anidride carbonica. L’iniziativa, ispirata al concetto “One Health”, evidenzia il legame tra la salute dell’uomo, dell’ambiente e degli animali. “La tutela dell’ambiente è strettamente legata a quella della salute”, ha sottolineato Francesco Benazzi, direttore generale di Ulss 2, che ha partecipato alla cerimonia insieme a rappresentanti della sanità locale e delle forze armate.

Nel contesto del progetto, che prevede la piantumazione di alberi in vari ospedali italiani, sono già stati messi a dimora oltre 50.000 giovani alberi, contribuendo a un “bosco diffuso” per la transizione ecologica del sistema sanitario. “Credo che il simbolo più bello della vita sia proprio l’albero, perché ha radici profonde e guarda al cielo,” ha commentato Benazzi. “Nell’ambiente di cura che è l’ospedale, ci ispiriamo all’albero per tenere le persone radicate al loro terreno, curandole e accompagnandole. Piantare un albero ribadisce anche l’importanza di contrastare le emissioni di CO2 e tutelare la salute.”

Ringraziando Fadoi e il Raggruppamento Biodiversità dei Carabinieri, Benazzi ha concluso: “Questa iniziativa incarna la visione olistica dell’approccio One Health, per cui la tutela dell’ambiente si collega profondamente a quella della salute. Un segno di speranza che può far riflettere le persone che entrano in ospedale.”

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