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14 anni dall'alluvione di Vicenza
01.11.2024 - 08:27
Alluvione Vicenza 2010
Era il 2010 quando Vicenza fu colpita da un'alluvione che lasciò segni indelebili. Oggi, 14 anni dopo, termini come allerta meteo e precipitazioni record sono entrati nel nostro lessico quotidiano, e la città si è attrezzata per evitare che un simile disastro si ripeta.
Dopo l'alluvione del 2010, Vicenza ha investito in una serie di opere di difesa idraulica che hanno reso la città più sicura. Il bacino di laminazione di Caldogno, inaugurato nel novembre 2016, è diventato un simbolo di questa reazione. Con un costo di 40 milioni di euro, è in grado di raccogliere 3,8 milioni di metri cubi d'acqua dal Timonchio. Utilizzato per la prima volta nel dicembre 2020, è stato aperto sei volte, quattro delle quali nel 2024, dimostrando la sua importanza strategica.
Oltre a Caldogno, Vicenza ha visto l'entrata in funzione del bacino di Viale Diaz e del bacino sull'Orolo tra Isola Vicentina e Costabissara. A livello provinciale, i due invasi di Trissino e il bacino di Montebello completano una rete di protezione che si estende fino al Veronese e alla Bassa Padovana. Tuttavia, nonostante questi progressi, emergono nuove fragilità che richiedono ulteriori interventi.
Il cambiamento climatico sta accelerando, e con esso emergono nuove vulnerabilità. Il Retrone, ad esempio, ha mostrato una forza inaspettata, causando allagamenti e interruzioni ferroviarie. La necessità di nuovi bacini, come quello sulla Dioma e quello dell'Onte, è diventata urgente. Queste opere, sebbene pianificate, attendono ancora di essere realizzate, bloccate da iter burocratici e finanziamenti mancanti.
La differenza rispetto al passato è evidente nel tipo di pioggia che colpisce la città. Il Bacchiglione si ingrossa con l'acqua proveniente dall'Alto Vicentino, mentre il Retrone reagisce alle piogge intense sulla città stessa. Eventi meteorologici estremi, come le cosiddette bombe d'acqua, mettono a dura prova la rete di scolo, spesso incapace di gestire volumi d'acqua così elevati in tempi brevi.
I dati recenti sono eloquenti: il 27 febbraio 2024, Vicenza ha registrato 132 millimetri di pioggia in un solo giorno, contro una media mensile di 72 millimetri. A maggio, sono caduti 263,4 millimetri, con un picco di 102,2 millimetri il 15 maggio. Questi numeri superano di gran lunga le medie storiche, evidenziando la necessità di un adeguamento infrastrutturale.
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