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Protesta sanitari
20.11.2024 - 09:44
Nella giornata di oggi, mercoledì 20 novembre, il sistema sanitario italiano affronta una delle sue più grandi sfide: uno sciopero senza precedenti che coinvolge medici, infermieri e altri professionisti del settore. Le sigle sindacali Anaao Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up hanno organizzato una mobilitazione che potrebbe portare alla cancellazione o al rinvio di oltre 1,2 milioni di prestazioni sanitarie. Mentre le urgenze saranno garantite, esami diagnostici, visite specialistiche e interventi chirurgici programmati rischiano di essere sospesi.
Le richieste dei manifestanti sono molteplici e tutte legate al miglioramento delle condizioni di lavoro e alla valorizzazione delle professioni sanitarie. I sindacati denunciano contratti insufficienti per il personale della sanità pubblica e privata, una cronica mancanza di fondi per il rinnovo contrattuale e l'assunzione di nuovo personale. Inoltre, l'aumento dell'indennità di specificità infermieristica è ritenuto inadeguato e non esteso a figure come le ostetriche.
Un altro punto cruciale è la sicurezza nei presidi ospedalieri, sempre più spesso teatro di episodi di violenza contro il personale. La depenalizzazione degli atti sanitari e l'introduzione di misure di sicurezza sono richieste urgenti. Sul tavolo delle trattative ci sono anche la contrattualizzazione e la retribuzione degli specializzandi, oltre alla richiesta di abolire il vincolo di esclusività per gli infermieri previsto dalla legge 43/2006.
A supporto dei manifestanti si schiera anche l'Associazione Sindacale dei Chirurghi Ortopedici e Traumatologi Italiani (Ascoti), che evidenzia come le problematiche della sanità pubblica siano speculari a quelle delle strutture private convenzionate.
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