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Test HIV gratuito e anonimo a Padova: iniziativa di prevenzione contro l'AIDS per la Giornata Mondiale 2024

Il progetto è realizzato da Fondazione Foresta in collaborazione con gli studenti Erasmus dell'Università di Padova - ESN, supportato dal Comune, dalla Protezione Civile e dallo staff dell'Unità operativa di Malattie Infettive.

Test HIV gratuito e anonimo a Padova: iniziativa di prevenzione contro l'AIDS per la Giornata Mondiale 2024

Domenica 1° dicembre 2024, in occasione della Giornata Mondiale contro l'AIDS, di fronte al Palazzo del Bo, dalle ore 15:00 alle 18:00, sarà possibile sottoporsi a test rapidi per l'HIV, gratuiti e anonimi, grazie all'équipe della Fondazione Foresta.

Il progetto è realizzato in collaborazione con gli studenti Erasmus dell'Università di Padova - ESN, supportato dal Comune, dalla Protezione Civile e dallo staff dell'Unità operativa di Malattie Infettive.

I dati nazionali della sorveglianza dell'Istituto Superiore di Sanità sull'AIDS, raccolti dall'inizio dell'epidemia nel 1982 ad oggi, indicano 72.034 casi di AIDS, di cui oltre 46.000 deceduti. A livello globale, l'OMS stima 84,2 milioni di casi con 40,1 milioni di decessi.

L'AIDS è una conseguenza dell'infezione da HIV: dopo il contagio, è possibile vivere per anni senza sintomi e rendersi conto dell'infezione solo con l'insorgenza di una malattia. Tuttavia, il test HIV può risultare positivo anche in assenza di sintomi; quindi, sottoporsi a tale test è l'unico metodo per diagnosticare l'infezione.

Il silenzio che avvolge questa malattia, forse dovuto ai progressi delle terapie antiretrovirali, sta alimentando una falsa sicurezza, riducendo l'attenzione verso la prevenzione primaria.

"Soprattutto alla luce delle recenti notizie sulle nuove terapie sperimentali con cellule staminali e sulla gratuità del farmaco retrovirale appena approvato da AIFA, che sono fondamentali per garantire le migliori cure al paziente HIV-positivo, non si deve pensare di aver risolto il problema, il quale, come per ogni patologia, richiede momenti di sensibilizzazione e prevenzione" spiega il professor Carlo Foresta, presidente della Fondazione Foresta.

Esiste una considerevole quota di soggetti HIV positivi inconsapevoli della loro infezione, e ancora più preoccupante è il numero crescente di individui che scoprono la loro sieropositività tardivamente, quando la malattia è già in stato avanzato.

Secondo l'Istituto Superiore di Sanità, solo il 6,2% dei soggetti HIV-positivi ha scoperto l'infezione grazie a iniziative di screening o campagne informative, mettendo in evidenza una significativo vuoto nella prevenzione di questa malattia.

Tale mancanza è ancora più evidente tra i giovani, poiché, sebbene i dati globali relativi all'infezione siano incoraggianti, gli adolescenti rappresentano una fascia demografica in cui il numero di nuove diagnosi non è diminuito nel tempo.

Gli studenti ERASMUS dell'Università di Padova, un'associazione che conta circa 2000 iscritti annuali, sono particolarmente sensibili a questo tema e consapevoli dell'importanza dell'informazione e della prevenzione, che negli ultimi anni sembra sia stata trascurata anche da molte istituzioni. Essi sottolineano l'importanza di sottoporsi al test superando vergogna o timore.

I dati raccolti dalla Fondazione Foresta sui giovani sono allarmanti: oltre il 50% dei diciottenni pratica rapporti sessuali non protetti. Le percentuali sono simili tra maschi e femmine, indicando come il fenomeno sia indipendente dal genere, ma radicato in una scarsa educazione alla salute riproduttiva. Meno del 2% degli intervistati ha mai eseguito un semplice test per l'HIV.

Secondo l'ISS, la prevalenza di nuove diagnosi di HIV è più elevata nella fascia di età tra i 25 e i 35 anni, di cui il 78% sono maschi. È per questi motivi che diventa fondamentale fare prevenzione tra i giovani universitari e discutere dei rischi associati alle infezioni sessualmente trasmesse già negli istituti superiori.

L'allarme sociale legato all'HIV è da sempre al centro dell'attenzione della Fondazione Foresta Onlus di Padova: "Dai nostri dati raccolti nelle scuole della provincia, ogni 25 studenti, uno a 18 anni ha già contratto almeno un'infezione sessualmente trasmessa non correlata all'HIV. Ed è per questi motivi che la nostra Fondazione da quindici anni porta avanti un progetto nelle scuole, parlando a migliaia di studenti della corretta prevenzione delle malattie sessualmente trasmesse, con particolare attenzione all'HIV."

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