“Sappiamo che in questi giorni l’assessorato ha confermato la propria volontà a procedere, ma non siamo tranquilli”. C’è forte ansia nel mondo del sociale rispetto all’adeguamento dei centri diurni per la disabilità della Regione alle rette standard delineate dalla DGR 740. “Nuova programmazione e modalità di determinazione delle rette tipo per i centri diurni per le persone con disabilità del Veneto”. Tutta la preoccupazione e il fermento sono espressi dal Presidente di Federsolidarietà Veneto Roberto Baldo: “Finché non vediamo la delibera applicativa per verificare i dettagli operativi non possiamo avere la prova che effettivamente ci stiamo avvicinando all’adeguamento delle tariffe su tutto il territorio regionale e non possiamo tranquillizzare le famiglie dei nostri utenti”. La DGR 740 delinea gli standard organizzativi/assistenziali, i criteri autorizzativi, le modalità di determinazione delle rette-tipo per i centri diurni e, quindi, le quote di rilievo sanitario e le quote sociali, a seconda dell’indice di gravità della disabilità. Una delibera che rappresenta un grande traguardo visto che ad oggi le rette per i centri diurni variano a seconda dei territori e della tipologia organizzativa delle strutture. Un percorso realizzato in sinergia con l'Assessorato ai Servizi Sociali della Regione Veneto e con il territorio e durato 4 anni, un percorso lungo e faticoso per avviare una revisione dell’attuale sistema di finanziamento dei centri diurni, con l’obiettivo di arrivare – entro tre anni – a un sistema di servizi capillare e omogeneo in tutta la regione che possa garantire - a parità di standard - costi equi e sostenibili. “Prima il termine per dare avvio alla progressiva riorganizzazione dei centri diurni si era posto al 1° gennaio 2017, poi è slittato al 1° luglio, - prosegue il presidente Baldo - ma ad oggi non vediamo ancora alcun segnale: siamo molto preoccupati perché un ulteriore slittamento comporterebbe gravi problemi non solo per le cooperative che gestiscono i Centri, ma soprattutto per le famiglie e le persone con disabilità che ne usufruiscono”. A gennaio l’assessore regionale Manuela Lanzarin aveva convocato i presidenti delle conferenze dei sindaci delle 21 ex Ulss, i direttori socio sanitari delle 9 nuove Ulss, i rappresentanti dei soggetti accreditati del privato sociale per discutere sulle modalità con cui dare corso alla DGR 740, creando grande speranza e aspettativa nel mondo del sociale.
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