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Protesta sindacale
29.11.2024 - 17:46
Il Veneto si è fermato oggi in segno di protesta contro una manovra di bilancio che, secondo i sindacati, condanna lavoratori e pensionati a sette anni di austerità. Oltre 20.000 persone hanno partecipato alle manifestazioni nelle piazze di Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza, chiedendo misure urgenti per il rilancio del Paese e della regione.
L'adesione allo sciopero nei luoghi di lavoro è stata altissima, con punte del 90/100% in molte aziende. Nei settori metalmeccanico e manifatturiero, la partecipazione ha superato l'80%, con picchi del 100% in aziende come la Zanardi di Verona, Dab e All.co di Padova. Anche il settore della logistica ha visto un'adesione totale, con il 100% dei lavoratori in sciopero presso il Magazzino GLS e il CFP magazzino appalto logistica Carraro di Rovigo. Un altro dato significativo riguarda il settore dei trasporti, dove, nonostante la precettazione, l'adesione ha superato il 70%, mentre sanità e scuola hanno visto una partecipazione simile. Per la prima volta hanno scioperato anche le lavoratrici e i lavoratori di Amazon a Rovigo.
Tiziana Basso, Segretaria generale della Cgil Veneto, ha sottolineato che i redditi delle persone sono stati erosi dall’inflazione, non ci sono risorse sufficienti per interventi fiscali che aumentino salari e pensioni, né per l’istruzione e la sanità per garantire un piano straordinario di assunzioni. In questo modo continueranno a crescere le disuguaglianze non garantendo l’accesso per tutti. Basso ha anche denunciato le difficoltà della sanità veneta, dove le lunghe liste d’attesa spingono chi può a rivolgersi al privato, mentre chi non ha risorse è costretto ad attendere, con conseguenze a volte tragiche.
Il segretario generale della Uil Veneto, Roberto Toigo, ha aggiunto: “C’è una parte del Paese che soffre, che non arriva a fine mese, che rinuncia a curarsi perché le liste d’attesa sono troppo lunghe e non ha la possibilità economica di rivolgersi alla sanità privata. È quella parte di Paese che chiede politiche industriali chiare, investimenti e una visione a lungo termine”. Toigo ha inoltre ricordato l’urgenza di politiche industriali concrete per fermare il declino economico del Paese e della regione, e per dare speranza e futuro ai giovani.
In un contesto di crisi aziendali in continua crescita, con 43 tavoli di crisi aperti in Regione e 13.000 lavoratori coinvolti, le richieste dei sindacati sono chiare: aumentare i salari e le pensioni, finanziare la sanità, l’istruzione e i servizi pubblici, e investire nelle politiche industriali per fermare il declino.
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