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"Manovra Irap: Ostanel (VCV) accusa il Governo Meloni e la Giunta regionale"

La consigliera di "Il Veneto che Vogliamo" critica l’aumento dell’imposta regionale sulle attività produttive, lamentando l’assenza di consultazioni con le categorie e l’impatto negativo per le imprese venete

Elena Ostanel

Elena Ostanel, consigliera Regionale di "il Veneto che Vogliamo"

La manovra di aumento dell’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) decisa dalla Giunta regionale non è piaciuta alle associazioni di categoria, che oggi hanno preso parola in audizione davanti alla Prima Commissione. A sollevare il caso è la consigliera regionale Elena Ostanel (Il Veneto che Vogliamo), che ha fortemente criticato il metodo con cui la giunta ha gestito la questione.

"Le categorie oggi ci hanno riferito di aver appreso dai giornali dell’aumento dell’IRAP, senza essere state coinvolte in alcun tavolo di concertazione. Questo è inaccettabile", ha dichiarato Ostanel, lamentando l’approccio adottato dalla Giunta, che ha avviato il dibattito sul bilancio senza ascoltare le rappresentanze del mondo produttivo. "È stato un errore, e lo avevamo già sottolineato in Aula", ha aggiunto, riferendosi all'intervento di questa mattina in sede di discussione generale.

Secondo la consigliera, il vero problema non risiede solo nell’aumento dell’imposta, ma anche nella sua indiscriminata applicazione, che penalizza anche le piccole aziende venete. "Non c'è alcun progetto di investimento che giustifichi una manovra del genere", ha spiegato, citando le parole delle stesse categorie, che hanno definito l'IRAP come una “tassa infruttifera”, priva di benefici concreti per il tessuto produttivo locale.

Ma le preoccupazioni non si fermano qui. L’aumento dell’IRAP, infatti, arriva in un momento di crisi economica globale, aggravata dai tagli previsti dal Governo Meloni. "Le imprese del Veneto stanno già pagando un conto salato per le decisioni prese a livello nazionale, e temo che questo scenario si ripeterà nei prossimi anni", ha concluso Ostanel, facendo riferimento alle previsioni triennali contenute nel bilancio regionale, che non lasciano speranze per una misura temporanea.

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