Negli ultimi mesi, Poste Italiane ha annunciato una serie di chiusure e modifiche agli orari di apertura di alcuni uffici postali nella provincia di Padova, suscitando una crescente preoccupazione tra i cittadini e i sindacati. La chiusura di ben quattro uffici postali all'interno del comune di Padova ha sollevato critiche per il forte impatto sui servizi offerti alla popolazione, in particolare nei quartieri più densamente popolati, e sul futuro dei lavoratori.
Secondo Stefano Gallo, funzionario della Slc Cgil Veneto, questa decisione avrà effetti devastanti per la comunità locale. "Siamo contrari a queste chiusure perché vanno ad impattare in una maniera incredibile i servizi che Poste Italiane dovrebbe garantire ai cittadini" ha affermato Gallo. "Pensiamo, per esempio, a un ufficio come Padova Due, che si trova in un quartiere densamente popolato. I residenti di questa zona, per fare anche una semplice operazione, dovranno percorrere circa un chilometro, se non di più, per raggiungere l'ufficio più vicino, che è Padova Tre."
Questa situazione non solo crea disagi per i cittadini, ma mette anche in evidenza le difficoltà organizzative degli uffici postali rimasti. "A Padova Tre, ad esempio, a giugno c'è stata un'aggressione verbale al direttore, e i dipendenti lavorano costantemente sotto organico, come accade in tutti gli uffici postali della provincia" ha aggiunto Gallo.
Il sindacato non si ferma qui e annuncia che continuerà a lottare per garantire un servizio adeguato e la protezione dei posti di lavoro. "Noi confidiamo nella lotta che stiamo portando avanti e non ci fermeremo", ha dichiarato. "Poste Italiane, che si dichiara azienda del paese, ha il dovere di mantenere un servizio efficiente verso i cittadini e, in secondo luogo, di garantire l'occupazione." Gallo ha poi sottolineato che, sebbene l'azienda abbia assicurato la ricollocazione dei lavoratori, la situazione complessiva è preoccupante. "È vero che nessun lavoratore perderà il posto di lavoro, poiché l'azienda li sta ricollocando, ma con questa operazione, all'interno della provincia di Padova, si andranno a ridurre cinque uffici, che da doppio turno passeranno a monoturno, quindi aperti solo al mattino. Inoltre, si perderanno circa 60 posti di lavoro che non saranno più ricollocati."