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Ambiente e salute

Cà del Bue: Bigon (Pd) chiede maggiori approfondimenti sull’incenerimento dei fanghi

La consigliera regionale del Partito Democratico sollecita la Regione a intensificare i controlli e a garantire la tutela della salute pubblica nel progetto dell'inceneritore

bigon

Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico

Il progetto di realizzazione dell’impianto di incenerimento dei fanghi a Cà del Bue continua a suscitare preoccupazioni per la salute pubblica. A sollevare l’allarme è Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Partito Democratico, che richiama l’attenzione sulla necessità di effettuare ulteriori approfondimenti, a seguito delle criticità già emerse con l’impianto Eni Rewind di Porto Marghera. Quest’ultimo, infatti, è stato oggetto di osservazioni da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha evidenziato i rischi di impatti ambientali negativi legati all’attività di incenerimento.

“Non possiamo ignorare quanto accaduto a Porto Marghera”, ha dichiarato Bigon, “e la Regione deve garantire che anche il progetto di Cà del Bue rispetti i più alti standard di sicurezza sanitaria. In particolare, occorre fare attenzione ai rischi derivanti dai Pfas trattati nell’impianto, sostanze altamente inquinanti e pericolose per la salute”.

La consigliera veronese ha sottolineato che, come richiesto dal presidente di Agsm-Aim, Federico Testa, è fondamentale ottenere garanzie di tutela sanitaria prima di procedere. A tal fine, ha annunciato che presenterà un ordine del giorno in cui chiederà alla Giunta regionale di destinare risorse per una serie di verifiche approfondite, sia nella fase di progettazione che in quella di esercizio, per impianti simili a quello di Cà del Bue.

“La salute dei cittadini deve essere sempre la priorità. Con una mozione precedente, abbiamo già richiesto che le valutazioni sanitarie siano condotte da istituzioni pubbliche e imparziali, in modo da garantire la massima trasparenza e sicurezza”, ha concluso Bigon, ribadendo l’importanza del principio di precauzione in materia di tutela sanitaria.

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