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Crisi e cambiamento

L’allarme di Carraro: “Le imprese venete temono per il futuro”

Export in calo, investimenti a rischio. Il presidente di Confindustria Veneto analizza le sfide economiche e sociali della regione

Enrico Carraro

Enrico Carraro, presidente degli industriali veneti

Le imprese venete affrontano con crescente preoccupazione l’attuale fase economica, tra difficoltà congiunturali e strutturali che stanno frenando la ripresa post-pandemica. Questo il messaggio lanciato dal presidente uscente di Confindustria Veneto, Enrico Carraro, durante il tradizionale punto stampa di fine anno.

“Dopo il rimbalzo seguito alla pandemia, lo scenario è cambiato rapidamente. Purtroppo, le ultime rilevazioni sono tutte negative, con il calo dell’export che trascina con sé quello degli investimenti”, ha dichiarato Carraro, evidenziando come le previsioni non siano rosee per il prossimo semestre, sebbene si speri in un miglioramento nella seconda metà del 2024.

Tra i temi più critici, Carraro ha posto l’accento sul “crescente inverno demografico” che, secondo le stime, porterà entro quindici anni a una riduzione di 2,4 milioni di persone nel Nord Italia. Un fenomeno che, secondo il presidente, richiede soluzioni strategiche, tra cui l’integrazione degli immigrati nel tessuto lavorativo. “Gli immigrati sono un valore aggiunto, ma su questo tema si sta facendo terrorismo. Gli imprenditori, però, ne comprendono l’importanza”, ha osservato.

Sul fronte abitativo, Carraro ha elogiato le iniziative di molti imprenditori veneti che stanno agevolando i collaboratori nella ricerca di alloggi, garantendo anticipi e mensilità. Tuttavia, ha sottolineato come si tratti di misure temporanee: “Lo Stato deve fare la sua parte, attuando piani di edilizia residenziale”.

Guardando avanti, il presidente ha ribadito la necessità di una trasformazione delle imprese e del territorio: “Non possiamo tornare indietro. Le aziende devono essere aiutate a progredire, trovando nuove direttrici di sviluppo”. Tra le priorità individuate ci sono programmi di internazionalizzazione legati a settori strategici come idrogeno, aerospazio e scienze della vita.

Carraro ha infine sottolineato il bisogno di un protocollo per l’attrazione di investimenti esteri, una misura che, a suo dire, consentirebbe di costruire percorsi virtuosi e rafforzare la rete tra distretti industriali, università e imprese.

“Il nostro territorio ha bisogno di visione e supporto. Solo così potremo affrontare le sfide che ci attendono”, ha concluso.

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