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Alta Velocità, abbattuta l’ultima barriera della Brescia-Verona

Un passo avanti per l’infrastruttura chiave del Corridoio Mediterraneo. De Berti: “Investimenti da 24 miliardi per trasformare il Veneto in un hub ferroviario”

Foto del team dei lavori

Foto del team dei lavori

Con l’abbattimento dell’ultimo diaframma della Galleria San Giorgio in Salici, nel tratto Alta Velocità Brescia Est-Verona, si chiude una fase cruciale degli scavi per la nuova linea ferroviaria. L’opera, che rientra nei progetti finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), si inserisce nell’asse Milano-Venezia, una delle dorsali strategiche per il potenziamento del Corridoio Mediterraneo.

“Questo risultato rappresenta un ulteriore tassello nel progetto di quadruplicamento dell’infrastruttura attuale,” ha dichiarato Elisa De Berti, Vicepresidente del Veneto e Assessore regionale alle Infrastrutture, intervenuta a Sona per celebrare il traguardo. “L’obiettivo è garantire il transito di treni veloci tra Milano e Venezia, riducendo i tempi di percorrenza e migliorando le connessioni logistiche.”

La Galleria San Giorgio in Salici è l’ultima delle quattro gallerie naturali completate nella tratta Brescia-Verona, dopo quelle di Lonato, Calcinato e Colle Baccotto. L’intero percorso si estende per circa 48 chilometri, con una sezione di 2,2 chilometri dedicata al collegamento con l’asse Verona-Brennero. La linea affianca in gran parte l’autostrada A4 e la ferrovia convenzionale, attraversando 11 comuni delle province di Brescia e Verona.

De Berti ha sottolineato l’importanza strategica di questi interventi per la regione: “Il Veneto ospita alcuni tra i più rilevanti cantieri ferroviari d’Italia, con investimenti complessivi che ammontano a 24 miliardi di euro, di cui 15 già finanziati.” Tra i progetti in corso spiccano la velocizzazione delle tratte Venezia-Trieste e Padova-Bologna, la bretella ferroviaria per l’aeroporto Marco Polo e la nuova linea Av/Ac Verona-Vicenza.

Questi sviluppi sono parte di una visione più ampia che punta a rafforzare il sistema ferroviario per favorire una mobilità sostenibile. “Ridurre i tempi di percorrenza, aumentare la capacità di trasporto su rotaia e migliorare le connessioni logistiche è la strada per rispondere alle esigenze di mobilità del nostro territorio,” ha concluso De Berti, ribadendo il sostegno della Regione a tutte le fasi del progetto, compresa la futura tratta Vicenza-Padova.

Il completamento dell’intera infrastruttura, auspicato nel minor tempo possibile, porterà il Veneto al centro delle rotte commerciali europee, confermando la regione come snodo cruciale nel corridoio che collega i porti del sud della Penisola iberica all’Europa orientale.

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