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Crisi di settore

Edilizia a Venezia: crescita nel settore, ma il futuro è incerto

Il 2025 porta dubbi per le piccole imprese, con la fine dei bonus e l'assenza di nuovi fondi europei. Il bilancio positivo del 2023 non basta a rassicurare

Lavoro

Foto di repertorio

Il settore edile nella Città metropolitana di Venezia ha mostrato segnali positivi negli ultimi anni, grazie sia ai benefici derivanti dal Superbonus che ai fondi destinati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Tuttavia, il 2025 si presenta con alcune incertezze, soprattutto per le imprese più piccole, che rischiano di trovarsi prive di opportunità di crescita una volta terminato il capitolo dei bonus e in assenza di nuovi finanziamenti europei.

Giovanni Salmistrari, presidente di Ance Venezia, ha delineato il quadro odierno del settore edile, sottolineando i progressi registrati dal 2020 a oggi. I dati parlano chiaro: tra ottobre 2023 e settembre 2024, nelle aree di cantiere della metropoli veneziana sono state totalizzate oltre 8,3 milioni di ore lavorate, con un incremento del 3,64% rispetto al periodo precedente (2022/23) e addirittura un +13,51% sul 2021/22. Un dato che testimonia un recupero significativo delle attività edili, che ha visto anche un aumento del numero di operai impiegati, cresciuti del 4,84% rispetto all’anno scorso e addirittura del 16,52% rispetto a due anni fa. Il numero delle imprese, inoltre, è salito a 1.171 unità, segnando un incremento del 3,05%.

Tuttavia, nonostante questi numeri positivi, ci sono segnali di preoccupazione per l'andamento del settore nel breve termine. I dati di settembre 2024 evidenziano una flessione rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con una diminuzione del 2,40% delle ore lavorate, una lieve contrazione dello 0,33% nel numero di operai e una riduzione del 2,57% delle imprese attive. La fine dei bonus fiscali e l'incertezza sui futuri finanziamenti europei potrebbero infatti rappresentare una minaccia per la stabilità di un settore che si è abituato a crescere grazie a questi incentivi.

La sfida per il 2025 sarà quindi quella di orientarsi verso nuove opportunità di crescita e sostenibilità, ma il timore è che le piccole imprese, senza un adeguato supporto, possano trovarsi in difficoltà.

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