Un Natale di condivisione alla Comunità Sant'Egidio

A Rovigo, un pranzo speciale riunisce chi è in difficoltà: una festa che attraversa confini e barriere, portando gioia nei luoghi del dolore

Adamo Chiesa

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25.12.2024 - 18:00

Comunità sant'Egidio

Un Natale autentico, fatto di solidarietà e condivisione, è quello che ha avuto luogo presso la Comunità di Sant'Egidio a Rovigo. L’evento, organizzato con il supporto della Caritas diocesana, si è svolto tra le mura accoglienti del seminario vescovile e la Locanda della casa. Qui, i volontari hanno preparato un pranzo speciale dedicato a chi vive in situazioni di difficoltà. Tra i partecipanti anche Renzo Crepaldi, un senza tetto che vive in auto e da tempo chiede una casa: la sua presenza ha reso ancora più tangibile il significato di una festa che abbraccia i più fragili. La festa non si ferma alle tavolate imbandite: è una celebrazione che arriva anche nei luoghi più tristi, portando luce e calore dove regnano solitudine e dolore. Dai carceri agli ospedali, dagli istituti per bambini agli anziani soli, la Comunità di Sant'Egidio vuole che nessuno sia escluso dal miracolo del Natale. Anche nei posti più difficili, un piccolo dono, un albero decorato, un presepe, o una melodia natalizia possono trasformare la giornata di chi soffre. “Il Natale è un miracolo”, spiegano i volontari, “è il miracolo di volti sorridenti, di cuori che si aprono, di risorse che si mobilitano inaspettatamente per creare qualcosa di speciale. Ed è anche il miracolo di riscoprire il senso autentico della festa: un momento di pace e amore condiviso”. Per rendere possibile questa grande festa, la Comunità ha coinvolto commercianti, colleghi, amici e cittadini, chiedendo anche piccoli contributi: un dono, una donazione o del tempo dedicato. Ogni gesto, per quanto piccolo, ha contribuito ad apparecchiare una tavola capace di accogliere tutti. Il pranzo è stato un momento di vera comunità, in cui persone senza fissa dimora, migranti, famiglie in difficoltà, anziani soli e volontari si sono trovati insieme, condividendo non solo il cibo ma anche il calore umano. La festa di Natale della Comunità di Sant'Egidio si è confermata, ancora una volta, un simbolo di speranza, pace e concordia: un luogo in cui tutti, credenti di ogni religione o non credenti, trovano posto attorno alla stessa tavola per celebrare l’umanità che ci unisce.

La festa non si ferma alle tavolate imbandite: è una celebrazione che arriva anche nei luoghi più tristi, portando luce e calore dove regnano solitudine e dolore. Dai carceri agli ospedali, dagli istituti per bambini agli anziani soli, la Comunità di Sant'Egidio vuole che nessuno sia escluso dal miracolo del Natale. Anche nei posti più difficili, un piccolo dono, un albero decorato, un presepe, o una melodia natalizia possono trasformare la giornata di chi soffre.

“Il Natale è un miracolo”, spiegano i volontari, “è il miracolo di volti sorridenti, di cuori che si aprono, di risorse che si mobilitano inaspettatamente per creare qualcosa di speciale. Ed è anche il miracolo di riscoprire il senso autentico della festa: un momento di pace e amore condiviso”.

Per rendere possibile questa grande festa, la Comunità ha coinvolto commercianti, colleghi, amici e cittadini, chiedendo anche piccoli contributi: un dono, una donazione o del tempo dedicato. Ogni gesto, per quanto piccolo, ha contribuito ad apparecchiare una tavola capace di accogliere tutti.

Il pranzo è stato un momento di vera comunità, in cui persone senza fissa dimora, migranti, famiglie in difficoltà, anziani soli e volontari si sono trovati insieme, condividendo non solo il cibo ma anche il calore umano.

La festa di Natale della Comunità di Sant'Egidio si è confermata, ancora una volta, un simbolo di speranza, pace e concordia: un luogo in cui tutti, credenti di ogni religione o non credenti, trovano posto attorno alla stessa tavola per celebrare l’umanità che ci unisce.