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26.12.2024 - 16:54
Il sistema carcerario italiano si trova nuovamente sotto i riflettori, e non per motivi lusinghieri. I dati del 2024 dipingono un quadro allarmante, con un sovraffollamento che ha raggiunto livelli critici e un numero crescente di suicidi tra i detenuti. In Veneto, la situazione appare particolarmente grave, con tassi di affollamento che superano di gran lunga la media nazionale.
Il Veneto emerge come una delle regioni più colpite da questa crisi. Secondo i dati presentati durante la prima assemblea regionale sulle politiche penitenziarie, organizzata dalle associazioni radicali del Veneto e dall'associazione Luca Coscioni, il tasso di sovraffollamento nelle carceri venete è del 144%, ben al di sopra della media nazionale. Il carcere di Treviso guida questa triste classifica con un tasso di affollamento del 191%, seguito da Verona e Venezia Santa Maria. Vicenza si posiziona al quarto posto con un tasso del 152%, ospitando 377 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 276 posti.
A livello nazionale, la situazione non è meno drammatica. Al 16 dicembre 2024, i detenuti in Italia erano 62.153, mentre la capienza effettiva delle strutture si attesta intorno ai 47.000 posti, considerando le inagibilità e le manutenzioni in corso. Questo porta il tasso di affollamento effettivo al 132,6%. San Vittore a Milano registra il picco massimo con un impressionante 225%, seguito da Brescia Canton Monbello con il 205% e Como e Lucca entrambe al 200%.
Il sovraffollamento non è l'unico problema. In Veneto, nel 2024, si sono verificati nove suicidi tra i detenuti, un dato che solleva interrogativi inquietanti sulle condizioni di vita all'interno delle carceri. Le condizioni lavorative del personale penitenziario sono descritte come inaccettabili, contribuendo a un clima di tensione e disagio che può avere conseguenze tragiche.
Un altro aspetto da considerare è la presenza di detenuti stranieri. La percentuale di stranieri nelle carceri italiane, che aveva raggiunto il 37,5% nel 2007, è scesa al 31,9% nel 2024. Questo calo avviene nonostante l'aumento della popolazione straniera nel paese, suggerendo una complessità di fattori che merita ulteriori approfondimenti.
La situazione attuale delle carceri italiane solleva domande urgenti sulla gestione e sulle politiche penitenziarie. Il sovraffollamento non è solo una questione di numeri, ma un problema che tocca la dignità umana e i diritti fondamentali. Le strutture carcerarie, pensate per la riabilitazione, rischiano di trasformarsi in luoghi di disperazione e abbandono.
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