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Sicurezza sul lavoro

Malattie professionali: la mappa dei rischi nel Veneziano

Il report della Cisl Venezia evidenzia numeri allarmanti e la necessità di una maggiore prevenzione

Dario De Rossi

Dario De Rossi, segretario della Cisl Venezia

Nel Veneziano, le malattie professionali continuano a destare preoccupazione. Secondo i dati analizzati dall’Ufficio Studi della Cisl Venezia basati su report Inail, tra il 2019 e il 2023 è emersa una crescita costante dei casi accertati, con un picco significativo proprio nell'ultimo anno. I settori più colpiti sono Costruzioni, Attività manifatturiere e Commercio all’ingrosso e al dettaglio, dove il numero di lavoratori coinvolti e di patologie denunciate ha registrato un aumento.

Le malattie professionali, a differenza degli infortuni, si sviluppano lentamente a causa di esposizioni prolungate a rischi lavorativi. Nel 2019, nel Veneziano, gli accertamenti erano 495, mentre nel 2023 sono saliti a 620. Parallelamente, i lavoratori coinvolti sono passati da 361 a 404.

Tra i settori più colpiti, le Costruzioni occupano il primo posto. Nel 2023 si sono registrati 136 casi, un netto aumento rispetto ai 103 del 2019. Le Attività manifatturiere seguono con numeri elevati ma più stabili: da 98 casi nel 2019 si è arrivati a 132 nel 2023. Il Commercio all’ingrosso e al dettaglio chiude il podio, con un incremento da 29 a 47 casi nello stesso periodo.

Anche altri settori presentano dati rilevanti: la Sanità e assistenza sociale ha contato 46 casi nel 2023, mentre il Trasporto e magazzinaggio si è fermato a 44. In termini di lavoratori coinvolti, le Attività manifatturiere hanno registrato 88 casi nel 2023, seguite dalle Costruzioni con 74, e dal Trasporto e magazzinaggio con 35.

«Sono numeri impressionanti», commenta Dario De Rossi della Segreteria della Cisl Venezia con delega alla Sicurezza. «Preoccupa la crescita costante delle esposizioni a rischio, ma al contempo vediamo una maggiore consapevolezza dei lavoratori nel denunciare le proprie condizioni di salute. Questo indica un miglioramento nella sorveglianza sanitaria, ma rimane ancora molto da fare sul fronte della prevenzione».

Il report invita le istituzioni e le imprese a potenziare le misure di sicurezza e la formazione dei lavoratori per contrastare questa tendenza preoccupante. Solo un impegno collettivo potrà garantire condizioni di lavoro più sicure e tutelare la salute degli occupati.

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