Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Attualità

Chioggia: nuovi ormeggi e progetti per le Tegnùe nel 2025

Nel 2025, nuovi punti di immersione e recupero reti dismesse per la conservazione delle Tegnùe, grazie al PNRR

Chioggia: Nuovi Ormeggi e Progetti per le Tegnùe nel 2025

Chioggia si prepara a un futuro di immersioni più sicure e sostenibili grazie a un ambizioso progetto che prenderà il via nel 2025. La zona speciale di conservazione delle Tegnùe, un'area marina di grande valore ecologico, sarà al centro di un'iniziativa finanziata dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e guidata dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Questo progetto mira a incrementare i punti di immersione e a recuperare le reti da pesca dismesse, che rappresentano una minaccia per i fondali marini.

Il presidente dell'associazione, Piero Mescalchin, ha recentemente comunicato ai soci le novità in arrivo, sottolineando come il 2024 abbia consolidato molti cambiamenti positivi. Tra questi, il trasferimento della sede all'Hotel Le Tegnùe, simbolo di una lunga amicizia con la proprietà, e il passaggio della gestione diretta della zona speciale di conservazione al Comune. Questo passaggio rappresenta un passo importante verso il riconoscimento delle Tegnùe come sito UNESCO e richiede un organo di gestione dedicato. Mescalchin ha espresso la speranza che una maggiore consapevolezza tra i pescatori possa contribuire a proteggere questo patrimonio naturale, evitando che le Tegnùe diventino una discarica per i rifiuti della pesca. Negli anni passati, i volontari dell'associazione hanno svolto un ruolo cruciale nel mantenere operativo il campo boe, essenziale per le immersioni subacquee.

Con il passaggio della gestione al Comune, la Fondazione della Pesca ha coperto le spese per la posa delle 11 boe di ormeggio, riducendo gli incidenti e le perdite di boe durante i mesi più freddi. Tuttavia, il 2025 vedrà un ulteriore passo avanti grazie al finanziamento del PNRR, che permetterà all'ISPRA di occuparsi della manutenzione dei punti di ormeggio e di installare tre nuove boe nell'area principale. Queste boe potrebbero essere destinate esclusivamente alla ricerca scientifica o aperte anche ai subacquei, una decisione ancora in fase di valutazione. Un altro aspetto cruciale del progetto è il recupero delle reti da pesca dismesse, che rappresentano un pericolo per l'ecosistema marino. Mescalchin ha proposto di utilizzare i percorsi esistenti per facilitare queste operazioni, sottolineando l'importanza della collaborazione con i club subacquei e i diving, il cui contributo rimane insostituibile.

Oltre agli interventi pratici, il progetto prevede anche un'intensa attività di divulgazione nelle scuole, dalle materne ai licei, per sensibilizzare le nuove generazioni sull'importanza della conservazione marina.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione