Scopri tutti gli eventi
Attualità
01.01.2025 - 08:53
Il monossido di carbonio è un gas incolore, inodore e insapore, capace di trasformare un ambiente familiare in una trappola mortale. L'ultimo episodio che ha sfiorato la tragedia si è verificato a Fontanelle, in provincia di Treviso, il 30 dicembre, quando due persone sono state ricoverate per intossicazione da monossido di carbonio. La causa? Un braciere utilizzato per riscaldarsi, le cui esalazioni hanno saturato l'aria dell'abitazione.
Il monossido di carbonio (CO) è un gas subdolo, che si sviluppa durante la combustione di materiali come legna, carbone, gas e petrolio. La sua pericolosità risiede nella capacità di sostituire l'ossigeno nel sangue, provocando danni ai tessuti e, nei casi più gravi, la morte. I sintomi iniziali di un'intossicazione da CO possono essere facilmente confusi con altre patologie: perdita di lucidità, riflessi rallentati e debolezza muscolare. Anche gli animali domestici possono manifestare segni di intossicazione, come stanchezza e perdita di equilibrio, e talvolta sono i primi a darne segno.
Per difenderci da questo nemico invisibile, la prevenzione è la chiave. I Vigili del Fuoco consigliano di assicurarsi che tutti gli impianti di riscaldamento siano installati da tecnici qualificati e sottoposti a regolare manutenzione. È fondamentale evitare l'uso di dispositivi privi di canna fumaria, come i bracieri, all'interno delle abitazioni. Inoltre, è essenziale mantenere aperti i fori di aerazione nei locali con apparecchi di riscaldamento per garantire un adeguato ricambio d'aria.
Un altro strumento fondamentale nella lotta contro il monossido di carbonio è il rilevatore di CO. Questi dispositivi, simili ai rilevatori di fumo, possono essere installati in casa per monitorare costantemente la qualità dell'aria e avvisare in caso di pericolo. Un investimento relativamente modesto che può fare la differenza tra la vita e la morte.
Edizione
I più letti
GIVE EMOTIONS SRL | C.F. e P.IVA 04385760287 REA PD-385156 | Reg. Tribunale di Padova n. 2516