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03.01.2025 - 11:32
La Manovra di Bilancio 2025, che prevede interventi per oltre 35 miliardi di euro, ha suscitato reazioni contrastanti tra le imprese artigiane. Gianluca Dall'Aglio, presidente di Confartigianato imprese Padova, pur riconoscendo i segnali positivi, esprime preoccupazione per le micro e piccole imprese, che risultano penalizzate da alcune misure.
“La riduzione della pressione fiscale è un passo positivo, ma molte microimprese sono escluse dalle agevolazioni fondamentali”, afferma Dall'Aglio. In particolare, la riduzione dell'IRES al 20% per le società di capitali che reinvestono gli utili e creano occupazione stabile, pur essendo un intervento positivo, esclude molte delle piccole realtà produttive italiane, che rappresentano la maggioranza delle imprese nel Paese. Confartigianato auspica una riduzione della tassa per tutte le imprese che dimostrano risultati, a prescindere dalle loro dimensioni.
Il Fondo di Garanzia per le PMI, prorogato anche per il 2025, e il rifinanziamento della Legge Sabatini sono considerati aspetti positivi, ma l’introduzione di costi aggiuntivi sui prestiti bancari rischia di penalizzare le imprese più fragili, che già faticano ad accedere al credito. “Le risorse stanziate sono significative, ma serve un approccio più strutturale per garantire l’accesso al credito senza oneri eccessivi”, sottolinea Dall'Aglio.
Nel campo dell'innovazione, la semplificazione del programma Transizione 5.0, che mira a favorire gli investimenti tecnologici ed energetici per le microimprese, è un passo in avanti. Tuttavia, la limitazione degli incentivi per la Transizione 4.0 costituisce un freno alla digitalizzazione delle piccole imprese, che spesso sono già in ritardo rispetto ai competitor internazionali.
Per quanto riguarda il settore edilizio, la riduzione delle detrazioni fiscali per ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche rappresenta un duro colpo per molte piccole realtà artigiane. Le nuove misure, che abbassano le percentuali di detrazione e limitano le agevolazioni a determinati interventi, riducono la domanda per i lavori che coinvolgono le imprese artigiane.
A queste difficoltà si aggiungono nuovi oneri burocratici, come l’obbligo di utilizzare strumenti di pagamento tracciabili per dedurre determinate spese e l’integrazione dei registratori telematici con i sistemi di pagamento elettronico. Senza incentivi per l’adeguamento, queste novità rischiano di aumentare i costi amministrativi per le imprese.
Infine, sul tema lavoro e occupazione, Dall'Aglio apprezza le misure come la deduzione maggiorata per le assunzioni a tempo indeterminato e l’esonero contributivo per le neoimprese, ma ritiene che serva un approccio più organico. “Le imprese artigiane sono fondamentali per il territorio, e il loro valore deve essere pienamente riconosciuto” conclude Dall'Aglio, chiedendo un maggiore coinvolgimento delle associazioni di rappresentanza nelle decisioni politiche.
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