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Emergenza abitativa
09.01.2025 - 18:39
Immagine di repertorio
L'emergenza abitativa a Vicenza non si ferma e il piano del Comune per gli alloggi sociali (ERP) da solo non basta a risolvere la crescente domanda. Francesco Brasco, segretario provinciale del SUNIA, ha espresso preoccupazione per la situazione critica, sottolineando che la Giunta Possamai sta facendo il possibile con le risorse a disposizione, ma la portata del problema richiede un intervento ben più ampio.
«Molto bene che il Comune di Vicenza abbia comunicato oggi un piano di investimenti importante per gli alloggi sociali – ha dichiarato Brasco –, ma è molto grave che da anni né la Giunta regionale veneta né il Governo italiano abbiano stanziato nemmeno un euro per le case popolari». Un piano che, pur essendo considerato positivo per il territorio, non è sufficiente a fronteggiare la carenza di alloggi pubblici.
Il piano del Comune di Vicenza, fortemente voluto dal sindaco Francesco Possamai e dall’assessore ai Servizi Sociali Alessandra Tosetto, ha l’obiettivo di rispondere all’emergenza di oltre mille famiglie in attesa di una casa popolare. Tuttavia, come spiega Brasco, il piano non risolverà la situazione in tempi brevi. «Entro la fine del 2025 ci saranno ancora circa 900 famiglie in attesa», afferma il segretario SUNIA, aggiungendo che l’unico risultato tangibile sarà la consegna di 48 appartamenti a Laghetto, prevista per il 2026, se i lavori procedono come previsto.
Un altro nodo cruciale riguarda gli oltre 350 alloggi sfitti che, entro la fine del 2025, continueranno a restare inutilizzati, aggravando ulteriormente la carenza di abitazioni disponibili. Brasco critica la gestione delle risorse a livello regionale e nazionale, dove manca una visione a lungo termine per affrontare in maniera strutturale l’emergenza abitativa.
Il problema, evidenzia il sindacalista, è che l'incremento degli affitti sul mercato privato sta spingendo sempre più famiglie in difficoltà. «Gli affitti sono aumentati vertiginosamente e le famiglie non riescono più a farvi fronte. Inoltre, il numero di sfratti per morosità incolpevole sta crescendo, anche a causa della mancanza di finanziamenti per il fondo nazionale per il sostegno all’affitto, una scelta che Palazzo Chigi ha deciso di non rifinanziare», continua Brasco. Questo sta spingendo molte persone a fare domanda per una casa popolare, e il numero di richieste è destinato a crescere.
In conclusione, il SUNIA lancia un appello urgente: «È indispensabile che Governo e Regione stanzino risorse significative per l’edilizia residenziale pubblica, per dare una risposta concreta all’emergenza e avviare un piano casa serio e strutturato, come quello che negli anni ‘60 portò alla costruzione del Villaggio del Sole a Vicenza». La situazione, senza un cambio di rotta, rischia di diventare insostenibile per centinaia di famiglie vicentine.
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