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Violenza di genere

Coldiretti continua a promuovere il contrasto alla violenza di genere: l’impegno delle donne per educare al rispetto

Valentina Galesso: "In campagna le radici della solidarietà". Coinvolti studenti, università e realtà sociali locali

"Zapatos Rojos" a Venezia: l'installazione di Elina Chauvet contro la violenza sulle donne

Foto di repertorio

Le donne di Coldiretti, in prima linea per la lotta contro la violenza di genere, rinnovano il loro impegno al fianco della Fondazione Giulia Cecchettin e del Ministero dell’Istruzione, firmando un protocollo d’intesa per promuovere una cultura del rispetto attraverso attività educative nelle scuole di ogni ordine e grado. A dirlo è Valentina Galesso, presidente regionale delle donne di Coldiretti e imprenditrice agricola, che sottolinea l’importanza di iniziative volte a sensibilizzare le nuove generazioni e ad offrire loro strumenti concreti per contrastare la violenza di genere.

"Le donne di Coldiretti hanno da sempre partecipato attivamente a progetti educativi, tra cui ‘Semin’segni’, un percorso didattico riconosciuto a livello ministeriale che affronta temi fondamentali come l’educazione alimentare, ambientale e civica", racconta Galesso. Ogni anno, circa 20.000 studenti in Veneto prendono parte a questo programma, che si svolge nelle scuole, nelle fattorie e nei mercati di Campagna Amica. Solo nella provincia di Padova, circa 4.500 alunni di oltre trenta istituti scolastici hanno avuto l’opportunità di partecipare.

Nel corso degli anni, Coldiretti ha ampliato il suo intervento, arrivando anche alle università, con l'iniziativa #coltiviamoilrispetto. "Grazie a borse di studio, abbiamo raggiunto gli studenti universitari, sostenendo la diffusione di nuovi linguaggi comunicativi. Un progetto che è nato a Padova, città che ha visto crescere Giulia Cecchettin, e che adesso si estende anche a realtà sociali, cooperative e associazioni di volontariato impegnate nell’assistenza alle vittime di violenza", spiega la presidente regionale.

Nel 2025, l’impegno si sposterà a Venezia, dove Coldiretti concentrerà la sua attenzione sui centri antiviolenza, sulla collaborazione con l’Università Ca’ Foscari per ricerche innovative sul tema e sul sostegno alle strutture che accolgono e riabilitano le persone che hanno sofferto di violenze, con un focus anche sui disturbi alimentari che colpiscono in modo particolare le giovani donne.

Marina Montedoro, direttore di Coldiretti Veneto, sottolinea l’importanza di un impegno continuo: "Il nostro contributo è solo una goccia in un mare di bisogni, ma come sappiamo, la goccia scava la roccia. L’agricoltura, con le sue radici nella solidarietà e nei valori sociali, può essere un motore di cambiamento. In questo senso, continueremo a lavorare con determinazione contro la violenza sulle donne e anche per sostenere le strutture che si occupano delle ragazze con disturbi alimentari, una problematica che riguarda il 90% delle giovani donne".

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