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10.01.2025 - 13:06
La rottura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici, consumatasi a novembre con Federmeccanica e Assistal, ha portato alla proclamazione di otto ore di sciopero per lunedì 13 gennaio. La mobilitazione, che coinvolgerà anche la Marca, è stata indetta dalle sigle Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil per contestare le proposte delle associazioni imprenditoriali ritenute inaccettabili.
“Lo sciopero è un atto significativo che vuole rappresentare la distanza tra le nostre proposte e quelle di Federmeccanica,” dichiara Alessio Lovisotto, segretario generale di Fim-Cisl Belluno Treviso. “Chiediamo un aumento di 280 euro al mese per i prossimi tre anni, insieme a modifiche normative come la settimana lavorativa più corta a parità di stipendio. Federmeccanica, però, rifiuta di discutere di questi temi.”
I sindacati territoriali sottolineano che le parti datoriali non solo hanno respinto le richieste economiche, ma propongono un cambio della struttura contrattuale che cancellerebbe gli avanzamenti ottenuti con il rinnovo del 2021. “Le proposte non offrono certezze né sugli aumenti salariali né su temi cruciali come la riduzione dell’orario, la lotta alla precarietà e il rafforzamento delle rappresentanze sindacali,” aggiunge Lovisotto.
Lo sciopero, che coinvolgerà circa 40.000 lavoratrici e lavoratori e 1.200 aziende nella Marca, mira a costruire un contratto più moderno e capace di distribuire equamente i risultati aziendali. “Il contratto nazionale deve essere uno strumento per affrontare la crisi e spingere anche il Governo ad agire,” concludono i rappresentanti sindacali.
Oltre all’astensione dal lavoro, sono stati proclamati il blocco degli straordinari e di tutte le flessibilità aziendali. Nel frattempo, i delegati sindacali stanno organizzando assemblee in tutto il territorio per informare i lavoratori e preparare la mobilitazione di lunedì 13 gennaio.
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