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18.01.2025 - 10:01
Il nuovo codice della strada, entrato in vigore il 14 dicembre 2024, ha già dimostrato la sua efficacia nel ridurre incidenti e vittime. Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, gli incidenti sono diminuiti dell'8,6% e i decessi del 34%. Tuttavia, mentre la legge sembra aver trovato una soluzione per la sicurezza stradale, ha sollevato un nuovo problema per chi assume farmaci.
Il provvedimento, caratterizzato da una politica di tolleranza zero, mira a proteggere automobilisti, motociclisti e utenti vulnerabili come ciclisti e pedoni. Tuttavia, la riforma dell'articolo 187, che disciplina la guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti, ha eliminato il riferimento allo stato di alterazione psico-fisica. Questo cambiamento ha messo in allarme molti cittadini, in particolare coloro che assumono farmaci a base di oppioidi, ansiolitici, antidepressivi, antiepilettici e antistaminici. Questi individui rischiano di risultare positivi ai test, con conseguenze legali simili a quelle di chi guida sotto l'effetto di droghe o alcol.
Un tavolo tecnico è stato organizzato per affrontare la questione, ma nel frattempo, chi assume questi farmaci si trova in una situazione di incertezza. Anche i professionisti del settore sanitario, come farmacisti e medici, sono coinvolti nella gestione di questi pazienti a rischio. Il sindacato nazionale Farmacieunite ha lanciato un appello all'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) per ottenere linee guida chiare sui farmaci che possono influenzare i test.
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