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Mogliano Veneto: il Comune si oppone al maxi impianto agrivoltaico di via D'Azeglio

Il sindaco Davide Bortolato e la giunta comunale presentano osservazioni critiche al progetto agrivoltaico di Alfa Toro S.r.l.

Mogliano Veneto: il Comune si oppone al maxi impianto agrivoltaico di via D'Azeglio

A Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, il dibattito sull'installazione di un maxi impianto agrivoltaico in via D'Azeglio si fa sempre più acceso. Il sindaco Davide Bortolato, insieme alla giunta comunale, ha recentemente esaminato un documento di analisi critica riguardante il progetto presentato dalla società Alfa Toro S.r.l. Questo documento, redatto dallo studio Terra Srl sotto la guida del dottor Marco Stevanin, è stato presentato alla Regione, accompagnato dalle osservazioni dei cittadini contrari all'opera, redatte dal professor Giovanni Campeol.

Il progetto prevede l'installazione di 17.850 pannelli fotovoltaici su un'area di 5,5 ettari, all'interno di una superficie agricola complessiva di 17,45 ettari. Con una potenza complessiva di 11.780 kWp, l'impianto dovrebbe essere mascherato da siepi per una lunghezza di 1.914 metri. Tuttavia, il sindaco Bortolato ha espresso forti riserve, sottolineando che le coltivazioni previste sotto i pannelli, come prato e patate, non sarebbero realmente produttive. Ha dichiarato che si tratta di un finto agrivoltaico, evidenziando come queste coltivazioni siano solo un pretesto per l'installazione dei pannelli.

Il Comune di Mogliano Veneto ha scelto di collaborare strettamente con il comitato di cittadini contrari al progetto. Il sindaco Bortolato ha spiegato che il consulente del Comune ha lavorato in stretta collaborazione con il professionista incaricato dal comitato, sottolineando l'importanza di unire le forze per evidenziare le criticità del progetto. Ha anche ricordato che questa sinergia era già stata sperimentata con successo nel caso dell'impianto fotovoltaico della Sicet in via Cavalleggeri.

Il sindaco ha poi annunciato l'intenzione di richiedere un'inchiesta pubblica in presenza, per permettere che le controdeduzioni alle osservazioni presentate dalla cittadinanza e dal Comune possano essere esposte dal proponente in un incontro pubblico dedicato. Tale incontro sarebbe stato riservato a coloro che avessero firmato le osservazioni raccolte dal comitato o le avessero presentate autonomamente.

Uno dei principali motivi di opposizione al progetto riguarda il suo impatto paesaggistico. Bortolato ha affermato che l'impianto non sarebbe compatibile con il territorio e ha aggiunto che esistono altre zone nel comune più idonee per ospitare tali impianti. Inoltre, il progetto prevedeva il collegamento alla cabina primaria tramite un cavidotto interrato che avrebbe attraversato la città, danneggiando strade recentemente riqualificate, come il Terraglio.

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