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Autonomia differenziata

La Consulta boccia il quesito sull'Autonomia: un monito per il Governo

La Corte Costituzionale indica una via diversa. Ostanel (VcV): "Zaia venga in aula e smetta di raccontare favole ai veneti"

Elena Ostanel

Elena Ostanel, consigliera Regionale di "il Veneto che Vogliamo"

La Corte Costituzionale ha respinto il quesito referendario sulla legge per l’Autonomia differenziata, definendolo inammissibile. La motivazione, secondo molti esperti, era prevedibile: non si può chiamare i cittadini a votare su una legge che la stessa Consulta, già a novembre, ha profondamente modificato, svuotandola del suo impianto originario.

La consigliera regionale Elena Ostanel, de Il Veneto che Vogliamo, ha commentato la decisione evidenziando le criticità della legge. "La Corte ha fatto chiarezza, mostrando come la legge Calderoli sia ormai lontanissima dal progetto originale. Al contrario di quanto il governo regionale continua a raccontare ai veneti, questa è una favola che non regge più".

Ostanel ha sottolineato come il principio di sussidiarietà, sancito dalla Costituzione, debba essere inteso in chiave collaborativa e solidale. "Non si tratta di creare un nuovo centralismo regionale, spostando la burocrazia da Roma a Venezia, mentre si tagliano risorse ai comuni, gli enti più vicini ai cittadini, già gravemente penalizzati. Non può esistere un’Italia con venti autonomie differenziate, sarebbe il caos. Lo vediamo già oggi nella sanità: venti sistemi frammentati che non dialogano tra loro, come evidenziato da uno studio su Lancet. Questo penalizza i cittadini e aumenta i costi".

La consigliera ha poi lanciato un appello diretto al presidente Zaia: "Se vuole davvero dialogare, lo faccia in aula, non raccontando favole. Dica chiaramente come la sua maggioranza intende garantire più risorse e poteri ai territori e ai comuni. Finora, abbiamo visto solo il contrario".

L’intervento di Ostanel aggiunge un nuovo capitolo al dibattito sull’Autonomia differenziata, evidenziando le crepe di un progetto sempre più controverso.

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