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Veneto: Forza Italia propone la cittadinanza ai figli di immigrati meritevoli

Un riconoscimento per i figli di immigrati regolari che studiano e si integrano: "La società è cambiata, serve una legge pragmatica e garantista"

Alberto Bozza, Forza Italia

Alberto Bozza, Forza Italia

La cittadinanza italiana potrebbe presto essere concessa anche per meriti scolastici. Questa la proposta avanzata dal consigliere regionale del Veneto, Alberto Bozza (Forza Italia), durante un intervento a Palazzo Ferro Fini. "La società italiana e veneta è cambiata. Per questo è necessario rivedere la legge sulla cittadinanza, rendendola più seria e pragmatica", ha dichiarato Bozza, illustrando i principi dello "Ius Italiae".

Secondo la proposta, la cittadinanza verrebbe riconosciuta ai ragazzi nati in Italia da genitori immigrati regolari, che lavorano, pagano le tasse e sono integrati nella comunità. I requisiti? Vivere in Italia da almeno dieci anni, conoscere la lingua italiana e studiare con profitto. "Questi giovani crescono e si formano con i nostri figli, condividono la quotidianità e la cultura italiana. Riconoscere il loro impegno scolastico significa premiare chi dimostra integrazione reale", ha spiegato il consigliere.

Bozza ha poi sottolineato che l’attuale normativa concede la cittadinanza automaticamente al compimento del diciottesimo anno di età, senza verifiche su meriti scolastici o culturali. "Può accadere che la cittadinanza venga data anche a chi non conosce la lingua o non si è integrato. Con la nostra proposta, vogliamo introdurre criteri più seri e profondi, evitando qualsiasi allargamento indiscriminato delle maglie".

Il consigliere ha inoltre precisato che la proposta non riguarda lo "Ius Soli", ossia la cittadinanza automatica per chi nasce sul suolo italiano, né ha legami con l’immigrazione clandestina o la delinquenza. "È una riforma che guarda al futuro del nostro Paese e che trova il sostegno anche del mondo imprenditoriale veneto. Le imprese hanno bisogno di giovani ben formati e integrati, come dimostrano le richieste espresse da molte associazioni di categoria negli ultimi mesi".

L’iniziativa promette di accendere il dibattito politico e sociale, cercando di conciliare integrazione, meritocrazia e pragmatismo legislativo.

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