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Attualità
24.01.2025 - 09:07
Nonostante un panorama economico complesso, la demografia delle imprese padovane si mantiene positiva, con un saldo fra iscrizioni e cessazioni che segna un lieve incremento dello 0,8% a fine 2024. Questo risultato, pari a 732 nuove sedi di impresa, è in gran parte alimentato dalla crescita dei settori dei servizi (+2,6%) e delle costruzioni (+1,6%), mentre commercio e manifattura continuano a mostrare segni negativi.
Secondo l'analisi del Centro Studi della Camera di Commercio di Padova sui dati Movimprese, che si basa sulle informazioni fornite da Infocamere, il numero complessivo delle sedi d'impresa nel territorio padovano si attesta a quasi 93.000. Tra questi, il commercio rimane il settore più numeroso con oltre 21.000 imprese (22% del totale), ma le previsioni per il 2024 sono negative, con una flessione dello 0,5%. Situazione simile per l'industria, che registra una diminuzione dello 0,5%, con circa 10.700 sedi attive.
Al contrario, il comparto dei servizi mostra segnali di vivacità, con un incremento del +2,6% e circa 35.000 imprese iscritte. Anche le costruzioni, terzo settore per numero di imprese, vedono una crescita più moderata (+1,6%).
Per quanto riguarda le forme giuridiche, la tipologia delle società di capitale continua a crescere (+2,6%), mentre le imprese individuali registrano una leggera contrazione dello 0,4%, pur mantenendo la predominanza con circa la metà delle attività economiche.
Antonio Santocono, Presidente della Camera di Commercio di Padova, commenta così i dati: «Se da un lato i numeri mostrano una tenuta generale, dall’altro rispecchiano le difficoltà di settori strategici come il commercio e la manifattura. Per quest'ultima, stiamo assistendo a un fenomeno di consolidamento, con l'accorpamento delle sedi e un aumento del numero degli addetti, fenomeno aggravato dalla crisi tedesca e dalla possibile introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti. Il commercio, specialmente per i piccoli esercizi, è in difficoltà: i cambiamenti nelle abitudini di consumo e la questione del passaggio generazionale mettono a rischio molte attività.»
In questo scenario, Santocono sottolinea anche le sfide future: «La transizione digitale e green è cruciale per il nostro sviluppo, ma non basta. Nonostante gli sforzi per incentivare la crescita, con 2,3 milioni di euro destinati alle imprese nel 2025 e un ulteriore stanziamento di 2,9 milioni per la competitività, le risorse non sono sufficienti per affrontare le sfide che ci attendono. A livello internazionale, la situazione è in continua evoluzione, e l’Europa dovrà trovare nuovi equilibri per sostenere la crescita.»
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