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27 gennaio a Padova

Giorno della Memoria: il discorso del Sindaco Sergio Giordani

Un monito per il futuro, il ricordo per non dimenticare le atrocità e il coraggio di chi ha lottato per la libertà

Il 27 gennaio segna la giornata di commemorazione della Shoah, il giorno in cui il campo di concentramento di Auschwitz fu liberato nel 1945. Il Sindaco di Padova, Sergio Giordani, in un toccante discorso, ha ripercorso la tragedia del popolo ebraico, sottolineando il dovere di non dimenticare per evitare che simili atrocità possano mai più ripetersi.

Giordani ha rivolto un sentito saluto alle autorità civili, militari e religiose, ma ha voluto dedicare un pensiero speciale alla comunità ebraica locale, sottolineando che ricordare l'orrore del nazismo e del fascismo è fondamentale per il futuro. "Due terzi degli ebrei europei, circa sei milioni, furono vittime di un genocidio brutale e indiscriminato che, purtroppo, anche in Italia trovò sostegno," ha dichiarato il sindaco, ricordando l'atrocità che ha colpito non solo gli ebrei, ma anche altre popolazioni considerate "inferiori" dai regimi totalitari dell'epoca, tra cui polacchi, ucraini, rom e omosessuali.

Il sindaco ha poi riflettuto sulla gravità di un orrore che, seppur lontano nel tempo, continua a scuotere la coscienza collettiva. "Un abominio costruito su folli ideologie di razza e odio", ha sottolineato Giordani, aggiungendo che la storia di questa tragedia "non può essere derubricata come un incidente del passato". La visita a luoghi come Auschwitz, ha detto, rimane un’esperienza sconvolgente che porta chiunque ad affrontare la crudeltà più assoluta.

Tuttavia, in questo giorno di ricordo, il sindaco ha voluto anche rendere omaggio a coloro che, in mezzo a tanta violenza, hanno rischiato le loro vite per salvare altre vite: "I Giusti", persone che, spinti dalla loro coscienza, hanno fatto la cosa giusta. Giordani ha citato figure emblematiche come Franco Perlasca, che salvò migliaia di ebrei in Ungheria, e Padre Placido Cortese, che a Padova sacrificò la propria vita per aiutare gli ebrei e i membri della resistenza.

Il sindaco ha poi invitato tutti a visitare il Giardino dei Giusti di Terranegra, dove ogni albero dedicato a queste persone rappresenta un simbolo di rinascita e vita. Un segno di speranza che ci accompagna nel futuro, nonostante la memoria delle atrocità. "Ricordiamo per non dimenticare, ricordiamo per evitare che simili eventi si ripetano mai più", ha ribadito Giordani, allertando il pubblico sulla crescente violenza e sull’odio che ancora minacciano il nostro mondo.

Concludendo il suo discorso, Giordani ha invitato tutti a riflettere su un principio universale: "Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te". La regola d'oro, che si trova in tutte le religioni e le culture, è il fondamento su cui costruire un futuro di pace, rispetto e speranza. "Ognuno di noi può fare la propria parte", ha affermato il sindaco, "abbracciando la reciprocità e l’etica dei diritti umani."

In un'epoca segnata da conflitti e violenza, il messaggio di Giordani ci ricorda che il rispetto, la pace e la giustizia sono le risposte a un passato oscuro, e che il futuro dipende dalle scelte che faremo oggi.

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