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Oltre 200 al Cineteatro Giardino di San Giorgio delle Pertiche per la nuova rassegna

“Impronte nell’anima” è il nome scelto per il ciclo di spettacoli partito a dicembre

Anteprima dello spettacolo "Il sequestro"

È un nuovo grande successo la 26^ edizione della rassegna teatrale ideata dall’associazione Viadelcampo. Quattro gli appuntamenti tra dicembre e febbraio, legati da spunti di riflessione che, idealmente, lasciano un’impronta in spettatrici e spettatori

È iniziata venerdì 13 dicembre e proseguirà fino al 28 febbraio la 26^ rassegna teatrale al Cinema Teatro Giardino di San Giorgio delle Pertiche. Patrocinato dal comune, il ciclo di spettacoli è ideato dall’associazione culturale Viadelcampo e supportato da Arteven che hanno “battezzato” l’edizione di quest’anno “Impronte nell’anima”. “Abbiamo scelto questo titolo perché crediamo che, pur nella loro diversità, i quattro spettacoli lascino un’impronta negli spettatori, inducano a riflettere” commenta Renato Lorenzin, presidente di Viadelcampo.

Il primo appuntamento ha visto la presenza sul palco di Mario Pirovano con “Lu Santo Jullare Francesco”, uno spettacolo di Dario Fo dove la presenza del grande artista italiano scomparso qualche anno fa è ancora sentita fortemente. “Pirovano e Fo hanno collaborato per 30 anni, dunque abbiamo potuto apprezzare la mimica e la gestualità di Fo” commenta ancora Lorenzin. “Il monologo dà vita a una serie di personaggi dell’Italia medievale: la realtà storica e la tradizione popolare si intrecciano nel ripercorrere i momenti più significativi della vita di Francesco, ritratto in un’immagine non agiografica ma ironica e coraggiosa. Del resto era lo stesso Francesco a definirsi “jullare di Dio”, infatti durante i suoi sermoni le parole lasciavano spesso il posto a canzoni e danze, divertendo e commuovendo i presenti” spiega il libretto che ha accompagnato la serata. L’evento ha riscosso un grande successo, grazie ad un pubblico di appassionati ma non solo: “Abbiamo una base di abbonati storici, un centinaio circa, alcuni dei quali ci seguono dalla prima edizione della rassegna. Poi si sono aggiunti altri spettatori, arrivando a circa 200 persone in sala quindi direi che è andata bene” osserva soddisfatto Lorenzin.

Il 31 gennaio è stata la volta di “Kabaret dei genocidi” di Alberto Rizzi, una data non casuale vista la vicinanza al giorno della Memoria. “Può sembrare improprio affiancare la parola cabaret affianco a genocidi ma l’intento dello spettacolo è stato quello di proporre una chiave di lettura diversa per affrontare temi sconvolgenti come questi” puntualizza il presidente. Nella brochure, si legge infatti che “vediamo lo sterminio del popolo armeno, il massacro delle foibe, il genocidio del Congo fino all’Olocausto ad opera dei nazisti contro ebrei, rom e minoranze culturali. Lo spettatore attraversa questi temi drammatici senza retorica e senza che vi sia spazio ad ideologie o faziosi storicismi”.

Penultimo appuntamento il 14 febbraio con una proposta di Rachele Zanarella dal titolo “Se ci fosse Gaber”. “Uno spettacolo - si legge nella presentazione - che di dà una grande occasione per ripercorrere e rivivere i testi più profondi di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, tra prosa e musica, con parole sorprendentemente reali e profetiche. Rachele in scena con il padre Paolo al pianoforte ci offre momenti intensi e bellissimi con muschi e pensieri sempre attuali ed incisivi per celebrare un grande uomo.”

L’ultimo appuntamento è fissato per venerdì 28 febbraio, quando andrà in scena “Il sequestro” grazie alla compagnia “Teatro Bresci”, con Giacomo Rossetto e per la regia di Anna Tringali. La storia è quella di Carlo Celadon, un ragazzo veneto rapito dalla 'Ndrangheta nel 1988 e privato della libertà per 831 giorni durante la cosiddetta Stagione dei sequestri. “Nell’allestimento del Teatro Bresci vedremo sacrificio, dolore e il rapporto con il padre da cui si sente abbandonato ma a cui sempre si riferisce” anticipa la locandina.

Un calendario dunque ricco, che “unisce la comunità di San Giorgio delle Pertiche nel segno dell’arte e della cultura” ha commentato l’assessora alla cultura Stefania Pierazzo. “Questa edizione è pensata per chi ama immergersi in storie profonde e stimolanti e presenta un programma di spettacoli che sa emozionare e fare riflettere. È una celebrazione dell’arte drammatica, un’occasione di ritrovo per condividere pensieri e godere della magia del palcoscenico” ha concluso Pierazzo.

Andrea Benato

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