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L'intervista

L’agricoltura veneta al centro delle sfide globali: Salvan: "L'agricoltura deve essere al centro delle politiche europee"

Il presidente di Coldiretti Veneto, Carlo Salvan, racconta le difficoltà del 2024 e le soluzioni per un futuro sostenibile, tra cambiamento climatico e politiche agricole europee

L’agricoltura veneta al centro delle sfide globali: Salvan: "L'agricoltura deve essere al centro delle politiche europee"

Il presidente di Coldiretti del Veneto, Carlo Salvan, intervistato ai microfoni di Radio Veneto24, ha discusso delle difficoltà che ha affrontato l’agricoltura veneta nel 2024 e delle sfide future, tra cui il cambiamento climatico e le politiche agricole europee.

Dottor Salvan, come è uscita l’agricoltura veneta dal 2024?

"Il 2024 è stato un anno difficile. Il clima e le politiche europee non sono stati favorevoli, ma siamo usciti da quest’anno con una consapevolezza rafforzata. L’Europa deve essere il luogo in cui dobbiamo incidere maggiormente, in particolare riguardo alla politica agroalimentare. Non dobbiamo mai dimenticare che l’agricoltura significa produzione di cibo e in Europa dobbiamo ottenere risposte che finora sono mancate a causa di visioni distorte, talvolta pseudo-ambientaliste o pseudo-animaliste, che hanno danneggiato il nostro potenziale agroalimentare."

In che modo l’agricoltore veneto affronta le sfide legate all’ambiente e al benessere animale?

"Gli agricoltori, gli allevatori e i pescatori sono i primi a essere ambientalisti e animalisti. Siamo noi a curare l’ambiente e a garantire il benessere animale, perché senza un ambiente sano e senza gli animali, non potremmo svolgere il nostro lavoro. Non possiamo però accettare di essere criminalizzati o visti negativamente per il nostro impegno. L’agricoltura italiana, ed in particolare quella veneta, è tra le più sostenibili al mondo e deve essere valorizzata, non livellata verso il basso da politiche che non considerano le specificità e la qualità che creiamo ogni giorno."

L’Italia è davvero così attenta all’ambiente rispetto ad altri Paesi?

"Assolutamente sì. L’agricoltura italiana, e in particolare quella veneta, è tra le più sostenibili al mondo. Noi utilizziamo meno chimica rispetto ad altri Paesi, europei e non, e la nostra agricoltura è di altissimo valore. Non solo per il prodotto che creiamo, ma anche per il modo in cui lo facciamo: con più manodopera per ettaro e un impatto ambientale molto contenuto. È importante che questa distintività venga riconosciuta, perché la qualità e la sostenibilità della nostra agricoltura sono un valore aggiunto che non possiamo permetterci di perdere."

Il cambiamento climatico ha avuto un impatto significativo sull’agricoltura. Come affrontate questa situazione?

"Il cambiamento climatico ci ha danneggiato gravemente. Solo nel 2024, l’Italia ha perso 9 miliardi di euro in prodotti agricoli a causa di eventi atmosferici estremi, con oltre 3.000 eventi intensi registrati in tutto il Paese. In Veneto, stiamo affrontando una situazione difficile con la scarsità d’acqua e la gestione delle risorse irrigue. Dobbiamo lavorare insieme alle istituzioni a tutti i livelli per trovare soluzioni a questi problemi. Se non agiamo ora per preservare le risorse idriche, rischiamo di compromettere seriamente l’agricoltura e il nostro sistema agroalimentare."

Ci può parlare delle problematiche legate alla pesca, in particolare al granchio blu?

"La pesca in Veneto è fondamentale per l’economia, ma sta affrontando enormi difficoltà, anche a causa dell’invasione del granchio blu, una specie dannosa che ha compromesso le attività ittiche. Inoltre, la presenza di altre specie infestanti, come la cimice asiatica e la nutria, sta mettendo a dura prova i nostri allevamenti e l’ambiente. Le istituzioni stanno iniziando a intervenire, ma è fondamentale che ci sia una programmazione a lungo termine per prevenire danni futuri e non solo interventi emergenziali."

In conclusione, quale deve essere la priorità per il futuro dell’agricoltura veneta?

La priorità deve essere la pianificazione e la prevenzione. Non possiamo più continuare a subire danni e a dover riparare situazioni che diventano difficili da gestire. È necessario investire in soluzioni concrete per il futuro, per rendere l’agricoltura ancora più sostenibile e per garantire la sicurezza alimentare a livello locale e globale. È fondamentale che il settore primario, che ci fornisce il cibo, venga supportato dalle politiche pubbliche e che la nostra agricoltura venga valorizzata per il suo ruolo indispensabile nella società.

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