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Concerto a lume di candela: musica, speranza e inclusione al teatro dell'OPSA per la domenica della candelora

Un evento di luci e inclusione: il 'Concerto a lume di candela' inaugura il rinnovato Teatro dell'OPSA, intrecciando arte e speranza nel contesto giubilare.

Concerto a lume di candela: musica, speranza e inclusione al teatro dell'OPSA per la domenica della candelora

Una domenica intrisa di emozioni, musicaluci ha caratterizzato il "Concerto a lume di candela", un evento che ha riscosso un notevole successo di pubblico, facendo registrare il tutto esaurito. L'appuntamento, previsto per domenica 2 febbraio alle 18 presso il Teatro dell'OPSA, coincide con il giorno della Candelora. L'Opera della Provvidenza S. Antonio ha scelto questo concerto come occasione per l'inaugurazione ufficiale del proprio Teatro, recentemente rinnovato. Inoltre, tale evento segnerà la conclusione di una giornata particolare per la struttura, nel cui Santuario dedicato a Maria Madre della Provvidenza si terrà alle 16.30 la prima Messa giubilare dell'anno, con la partecipazione delle quattro parrocchie del territorio: Sarmeola, Rubano, Bosco e Villaguattera.

Il "Concerto a lume di candela"

L'allestimento del Teatro sarà caratterizzato dalla presenza di 1.500 luci, le quali, con la loro luce soffusa, saranno in grado di creare un'atmosfera intima. La direzione artistica è affidata ad Alessandra Pascali che, per questa occasione speciale, ha convocato prestigiosi interpreti: Alice B, Saba De Rossi, Stevie Biondi, Vittorio Zambon, Eugenio Pendini, Sara Sgarabottolo e il Coro MIOV. Protagonisti del duo musicale saranno la violoncellista Giulia Mazza e il pianista Filippo Visentin, esempi di come una persona con disabilità (lei è sorda, lui cieco) possa emergere nel mondo artistico, quando gli viene offerta l'opportunità di farlo. Apriranno il concerto gli ospiti dell'OPSA, che formano l'Orchestra di Cartone, giocando quindi "in casa". A presentare l'evento sarà la giornalista Martina Moscato. A partire dalle 17, nella Sala Polivalente, sarà attivo un punto ristoro per accogliere con una pausa dolce chi giungerà in anticipo rispetto al concerto, o coloro che escono dalla messa.

«L’OPSA, per sua natura e per la vita che qui si svolge, è un luogo dove la speranza si vive in ogni senso: si riceve, si offre, si coltiva, si crea», spiega don Roberto Ravazzolo, direttore generale dell’OPSA e rettore del Santuario. «Siamo contenti che la nostra struttura sia un luogo giubilare. Vorremmo condividere, con chi in quest’Anno Santo decidesse di farci visita, la possibilità di fare un’esperienza di contatto con le fragilità, e quindi di inclusione. Dico spesso che per approcciarsi alle disabilità e alla non autosufficienza, bisogna conoscerle. Sarebbe bello che chi entra qui come pellegrino-visitatore, uscisse con la voglia di mettersi in gioco e diventare un “creatore di speranza”, partecipando al bene che qui opera ogni giorno».

Il Giubileo all'OPSA

Il concerto chiude le celebrazioni della domenica della Candelora, che per l'OPSA rappresenta un momento di avvio dei percorsi e delle proposte giubilari che i "pellegrini di speranza" possono trovare all'interno della struttura. L'Opera della Provvidenza è infatti compresa tra i 32 luoghi giubilari della Diocesi di Padova, annoverata tra i "luoghi della cura e della carità, della giustizia e della pace". Essa si configura come meta di pellegrinaggio nel contesto del Giubileo 2025, caratterizzato dal tema "Spes non confundit" (la speranza non delude). Le varie esperienze, fruibili singolarmente o in gruppo, sono consultabili sulla pagina dedicata www.operadellaprovvidenza.it/giubileo-2025. Oltre alla Messa giubilare che si terrà ogni prima domenica del mese in Santuario, sono proposti due percorsi itineranti: la Via Vitae e Walking Alive.

La Via Vitae nasce dalla consapevolezza che farsi carico delle fragilità significa scoprire che tali debolezze, che all'OPSA vengono spesso associate a disabilità o patologie dell'anziano, appaiono come "croci" ma in realtà rappresentano vite non deluse dalla speranza. Walking Alive, dedicato in particolare agli adolescenti, è un breve itinerario all'interno della Chiesa che consente riflessione e preghiera sui temi della fede, della speranza e della carità. Un'ulteriore opportunità è rappresentata dai laboratori di cura: un'esperienza di visita pensata per far comprendere ai partecipanti cosa significhi "abbracciare" la fragilità.

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