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Diritti dei lavoratori
03.02.2025 - 13:05
All’interno di una realtà di eccellenza come Poste Italiane, si verifica spesso una situazione ingiusta per le lavoratrici e i lavoratori precari, che finiscono per lavorare più delle ore previste nei contratti senza ricevere alcuna maggiorazione retributiva. Tra i portalettere, in particolare, è diventata una consuetudine estendere l'orario di lavoro oltre quello previsto per completare le consegne. Tuttavia, queste ore aggiuntive non vengono riconosciute come straordinarie e non sono registrate come tali, poiché svolte su base "volontaria".
Poste Italiane sostiene che per considerare il lavoro come straordinario e retribuirlo adeguatamente sia necessario un consenso preventivo da parte del responsabile dell'ufficio. In realtà, questo ha consentito all'azienda di beneficiare di numerose ore di lavoro gratuito, senza preoccuparsi di monitorare l'orario effettivo di lavoro dei suoi dipendenti. Negli ultimi anni, tale prassi ha permesso di ridurre i disagi derivanti dalla scarsità di personale, ma ha anche avuto un impatto negativo sulla stabilizzazione lavorativa, sottraendo diritti fondamentali ai lavoratori.
Secondo il Movimento Lottiamo Insieme, è fondamentale che i lavoratori si ribellino a questa situazione. L'azienda, infatti, ha infranto la legge in modo sistematico. Contrariamente a quanto sostenuto da Poste Italiane, ogni ora trascorsa dal lavoratore all'interno dell'azienda per svolgere le proprie mansioni deve essere considerata come orario di lavoro, e dunque retribuita.
Il movimento esprime solidarietà a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di denunciare questa ingiustizia, un fenomeno che è proseguito in un silenzio quasi totale. L'auspicio è che questi esempi di denuncia possano ispirare altri lavoratori a far valere i propri diritti. Non si tratta solo di una questione economica, ma di giustizia e dignità per tutti.
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