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Restaurato il capitello di Sant’Antonio Abate

Restaurato il capitello di Sant’Antonio Abate, un tesoro artistico e storico che torna a rivivere dopo secoli

Un restauro che svela secoli di storia e arte. Il capitello di Sant’Antonio Abate torna a splendere

Capitello San Antonio Abate

Capitello San Antonio Abate

Riportate alla luce importanti testimonianze storiche e artistiche, tra cui affreschi raffiguranti Sant’Antonio Abate, una Crocifissione e la Madonna con Bambino che regge un melograno; simbolo di fertilità San Giacomo di Fossalta.

Un intervento atteso da tempo che, dopo un anno di lavoro, restituisce alla comunità un autentico gioiello del patrimonio artistico e culturale. Con un investimento complessivo di circa 60.000 euro. Il restauro terminato nel mese di gennaio, ha permesso di riportare alla luce importanti testimonianze storiche e artistiche.

Particolare attenzione è stata dedicata al recupero degli elementi architettonici originari, come la copertura cinquecentesca e la cornice di girali d’acanto che segnava la struttura originaria, più bassa rispetto a quella attuale.

Gli interni sono stati oggetto di un accurato restauro, che ha valorizzato dettagli significativi come la mensa in pietra della Secca sull’altare e la trifora affrescata che raffigura Sant’Antonio Abate al centro, San Rocco a destra e San Giacomo a sinistra.


"Il restauro del capitello di Sant’Antonio Abate - sottolinea l’assessore al Bilancio e alle Manutenzioni Renato Fardin - rappresenta non solo un successo tecnico e artistico, ma anche un esempio di come la collaborazione tra amministrazione, professionisti e comunità possa dare vita a progetti che arricchiscono il nostro patrimonio culturale. Voglio ringraziare la ditta incaricata per la qualità e la competenza dimostrate, nonché tutti coloro che hanno lavorato con dedizione e impegno per portare a termine questa importante opera".


Il capitello, che vanta origini tardo cinquecentesche, rappresenta una testimonianza della devozione popolare e delle stratificazioni storiche che ne hanno arricchito l’identità. Tra i dettagli emersi durante i lavori figurano anche due cartigli con stemmi decorativi, uno dei quali raffigura una pianta d’olivo, e una traccia di affresco che raffigura una mano che regge un chiodo, probabilmente simbolo di Cristo. Sul lato sinistro dell’altare, un riquadro con una scena cortese raffigura un cavaliere che si avvicina a una fanciulla, forse una principessa, affiancata da una figura maschile con aureola. Questa scena potrebbe alludere alla leggenda di San Giorgio che salva la principessa dal drago, simbolizzando la vittoria del bene sul male.

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