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Truffe sui permessi di soggiorno: Donazzan chiede vigilanza in Veneto

L’europarlamentare di Fratelli d’Italia sollecita le Prefetture venete a monitorare ONG e associazioni che gestiscono i centri di accoglienza

L’eurodeputata Donazzan

Elena Donazzan

Dopo l’inchiesta della Procura di Salerno che ha smantellato un’organizzazione responsabile di oltre 2.000 false richieste di permessi di soggiorno, l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Elena Donazzan solleva dubbi sulla possibilità che fenomeni analoghi possano riguardare anche il Veneto. L'indagine ha portato all’arresto del tesoriere del PD campano e ha svelato un giro d’affari illecito di oltre un milione di euro, sfruttando i click day dei decreti flussi.

Donazzan ha annunciato che chiederà alle Prefetture venete di vigilare attentamente su ONG e associazioni coinvolte nella gestione dei centri di accoglienza. “Serve una mappa ben precisa di chi fa cosa, all’insegna del rispetto delle regole e della trasparenza. La nostra buona politica è a fianco delle autorità, su cui riponiamo la massima fiducia nell’interesse dei veneti, che non tollerano alcuna speculazione sulle loro spalle”, ha dichiarato l’ex assessore regionale.

L’europarlamentare ha inoltre ricordato che l’indagine campana è stata avviata a seguito di un esposto presentato dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Procura nazionale Antimafia nel giugno 2024. L’obiettivo della denuncia era segnalare irregolarità nel sistema di ingresso per motivi di lavoro, evidenziate grazie a un monitoraggio istituito per la prima volta dal Governo di centrodestra. “L’esposto ha accelerato le indagini, coinvolgendo ora un dirigente del Partito Democratico, lo stesso partito che aveva definito la denuncia di Meloni una mossa propagandistica. A quanto pare, il tempo si è rivelato galantuomo”, ha concluso Donazzan.

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