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Emergenza ambientale
07.02.2025 - 16:29
Erika Baldin, capogruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio Regionale
L'aria irrespirabile di quattro capoluoghi veneti è al centro di un nuovo allarme lanciato dal Movimento 5 Stelle. La capogruppo Erika Baldin ha presentato un'interrogazione alla Giunta regionale dopo che il rapporto "Mal'aria" di Legambiente ha evidenziato come Verona, Vicenza, Padova e Venezia siano tra le città italiane con i livelli più alti di polveri sottili, con gravi implicazioni per la salute pubblica e l'ambiente.
Secondo i dati diffusi recentemente da Legambiente, le concentrazioni di particolato fine (PM2.5 e PM10), ozono e biossido di azoto hanno superato i limiti consentiti in ben 25 capoluoghi italiani nel 2024, con Verona e Padova al vertice della classifica per le polveri sottili, in particolare il PM10. Una situazione che impone all’Unione Europea di intervenire, obbligando le due città venete a ridurre le concentrazioni al di sotto dei 20 microgrammi per metro cubo entro il 2030.
Nel mirino ci sono le principali fonti di inquinamento, tra cui il riscaldamento domestico, le attività industriali, la zootecnia, l'agricoltura, ma soprattutto il trasporto su strada. A Venezia, inoltre, il biossido di azoto (NO2) è particolarmente elevato a causa del traffico veicolare, degli aeroporti e delle imbarcazioni in laguna che continuano a utilizzare motori inquinanti.
“Mi rivolgo alla Giunta regionale per chiedere quali misure concrete intenda adottare per affrontare questa emergenza", ha dichiarato Baldin. "La Regione ha un ruolo fondamentale nel coordinamento con gli enti locali e nella gestione del Piano di tutela dell’atmosfera. È ora di smettere di fare promesse e di dare risposte efficaci per tutelare la salute delle persone e l'ambiente.”
Il problema dell’inquinamento atmosferico, già sollevato dalla capogruppo in un'interrogazione presentata un anno fa, continua a rimanere irrisolto. Baldin sottolinea che, nonostante i continui richiami e i rapporti allarmanti, la Giunta regionale non sembra aver intrapreso azioni significative per ridurre gli sforamenti. “Non possiamo più accontentarci delle solite risposte", ha concluso, "è tempo che la politica prenda sul serio questa questione."
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