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Situazione critica

Giustizia in crisi a Venezia: attese di oltre mille giorni per una prima udienza

Il sistema giudiziario veneziano in tilt: solo 4 giudici per 10 previsti, udienze fissate per il 2028

Il tribunale di Venezia

Il tribunale di Venezia

La giustizia a Venezia è al collasso. A lanciare l'allarme è l'Organismo Congressuale Forense (Ocf), che denuncia la grave carenza di personale presso l’ufficio del Giudice di Pace, con attese che superano i mille giorni per una prima udienza. L’ultimo caso riguarda cittadini che, chiedendo un appuntamento oggi, si vedono fissata la loro udienza all'inizio del 2028. Una situazione che, secondo il segretario dell’Ocf Accursio Gallo, è «intollerabile» e che sta minando i diritti dei cittadini.

«Non è ammissibile che per ottenere una semplice prima udienza si debba attendere oltre mille giorni», ha dichiarato Gallo. «Abbiamo notizie di cittadini che vengono informati di avere un’udienza fissata solo per il 2028. È la fotografia di un sistema giudiziario in pieno collasso». La carenza di organico è una piaga che persiste da tempo e che sta toccando picchi drammatici: su dieci giudici previsti, solo quattro sono in servizio. Inoltre, il personale amministrativo è stato ridotto drasticamente, con il carico di lavoro che aumenta costantemente.

L’Ocf ha sottolineato che la situazione a Venezia è solo un esempio di una problematica ben più ampia che riguarda l’intero sistema giudiziario italiano. Il Csm, infatti, sta procedendo con una lentezza preoccupante nell’assegnazione dei nuovi giudici di pace, il che impedisce al Ministero della Giustizia di intervenire tempestivamente per risolvere la situazione.

Il rischio è che, con l’aumento delle competenze dei giudici di pace previsto per ottobre, il sistema possa definitivamente deragliare, con conseguenze catastrofiche per i cittadini e per l’intero comparto giudiziario. Gallo ha quindi chiesto «un intervento immediato» per garantire il corretto funzionamento della giustizia di prossimità, con una riorganizzazione strutturale degli uffici. Se non dovesse arrivare una soluzione, «la paralisi sarà totale e a pagarne il prezzo saranno ancora una volta i cittadini, costretti a rinunciare ai propri diritti o a svenderli in accordi extragiudiziali al ribasso».

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