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10.02.2025 - 15:00
Molti si chiedono come sia possibile andare in pensione con soli 15 anni di contributi nel 2025. Sebbene la normativa italiana preveda una soglia minima di 20 anni di contributi per le pensioni di vecchiaia o le pensioni anticipate, esistono comunque delle opzioni per chi ha versato meno. Vediamo le possibilità alternative, che includono misure specifiche come la "pace contributiva", introdotta recentemente e ancora attiva nel 2025.
Nel sistema previdenziale italiano, il numero di anni di contributi richiesto per il pensionamento ordinario è di 20, ma con soli 15 anni di contribuzione ci sono comunque vie per accedere alla pensione. Le soluzioni possibili comprendono misure come le deroghe Amato, l’opzione contributiva e la "pace contributiva", una novità introdotta nel 2024 che offre un’opportunità anche a chi non ha raggiunto i 20 anni di contributi.
La "pace contributiva" è una misura che consente di colmare il gap contributivo fino ai 20 anni necessari per accedere alla pensione. Introdotta nel 2019 con il Decreto numero 4, che includeva anche il reddito di cittadinanza, questa misura è stata riproposta nella Legge di Bilancio 2024-2025. L’obiettivo è permettere a chi ha accumulato meno di 20 anni di contributi di recuperare un periodo fino a 5 anni, risolvendo così la mancanza di contribuzione.
La pace contributiva è destinata a coloro che hanno iniziato a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995. Inoltre, è possibile sfruttare anche i periodi di vuoto contributivo accumulati tra il 1996 e il 2024. La misura è riservata a chi non ha mai versato contributi prima del 1996 e può essere applicata per recuperare fino a 10 anni di vuoti contributivi, combinando le versioni 2019 e 2024 della misura.
Il riscatto dei periodi mancanti tramite la pace contributiva comporta un onere economico che può essere pagato direttamente dal contribuente, oppure, in alcuni casi, dal datore di lavoro. Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione o tramite rateizzazione, con un piano che può arrivare fino a 120 rate mensili (10 anni). Il costo del riscatto dipende dalla retribuzione annua e dall’aliquota contributiva applicata.
Oltre a essere utile per ottenere la pensione, la pace contributiva offre vantaggi fiscali. Infatti, l'importo speso per il riscatto può essere dedotto interamente dal reddito imponibile, riducendo così l'IRPEF dovuta. Questa deduzione al 100% è una novità della versione 2024-2025 della pace contributiva, che rende la misura ancora più vantaggiosa rispetto al passato.
In conclusione, anche con solo 15 anni di contributi, esistono soluzioni per poter andare in pensione, con la pace contributiva che rappresenta una delle principali opportunità per colmare il vuoto contributivo e raggiungere i requisiti necessari.
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