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L'intervista

Antonio Fabbro sulla tradizione vitivinicola veneta e le sfide del mercato: "La vendemmia 2024 è stata buona, sia per quantità che per qualità"

Il co-titolare dell'azienda agricola Zaramella parla ai microfoni di Radio Veneto24 della vendemmia 2024, delle prospettive future e delle difficoltà del mercato internazionale

"La vendemmia 2024 è stata buona, sia per quantità che per qualità" : Antonio Fabbro sulla tradizione vitivinicola veneta e le sfide del mercato

Antonio Fabbro, co-titolare dell'azienda agricola Zaramella, ha parlato ai microfoni di Radio Veneto24, condividendo il suo punto di vista sulla situazione attuale del mercato vitivinicolo, in particolare della nostra regione. Un'occasione per fare il punto sulla vendemmia 2024, sull'export e sulle sfide future.

Come è andata la vendemmia 2024?

"Veniamo da una vendemmia 2024 che tutto sommato è stata buona sia per quantità che per qualità la produzione è stata di oltre quaranta milioni di ettolitri".

Come sono andate le vendite e l'export?

"A livello nazionale le aspettative all'inizio della stagione erano inferiori in quanto c'è stato un andamento climatico molto difficile, molta piovosità, ma dopo il decorso stagionale è gradatamente migliorato e ha permesso una buona annata per quantità e anche per trattazione alcolica. Le vendite sono state buone soprattutto per quanto riguarda l'esportazione rispetto anche a paesi competitor che hanno avuto forti cali di vendite. Noi abbiamo il Prosecco della nostra cara terra veneta che sta facendo e ottenendo risultati molto validi."

E come si sta evolvendo la situazione con i dazi imposti dal governo Trump?

"I dazi rappresentano una preoccupazione, soprattutto per il mercato americano. Non conosciamo ancora l'entità esatta di queste misure, ma gli americani sono molto affezionati al vino italiano, in particolare al nostro Prosecco, e non sembrano voler rinunciare ad esso. I distributori americani hanno già fatto delle scorte preventive per rispondere alla forte domanda di vino italiano."

Come ha reagito il mercato vitivinicolo a questi cambiamenti?

"Ci sono tante incognite nel mercato attuale. Abbiamo avuto dei mutamenti geopolitici non indifferenti. Sono sorte nuove politiche di protezionismo, vedi l'America. Infatti, non sapendo anche l'entità, la quantità e l'applicazione di questi dati, sono state fatte delle scorte preventive da parte dei consumatori e dei distributori americani, per compensare appunto la richiesta che c'è dei prodotti italiani, nella fattispecie in maggior parte anche del Prosecco."

Può dirci di più sulla vostra azienda e sui prodotti che offrite?

"La nostra azienda è situata nel cuore del Veneto, e ci concentriamo sui prodotti tipici della nostra regione. Offriamo una vasta gamma di vini, dai rossi come il Pinot, Cabernet, Sogno e Merlot, ai frizzanti e spumanti. In particolare, abbiamo una selezione di vini provenienti dai Colli Euganei, che è una zona DOC di grande qualità, apprezzata a livello nazionale."

Come vede l'evoluzione della partecipazione delle donne nel mondo del vino?

"C'è un avvicinamento al mondo del vino, soprattutto dalla parte del mondo femminile e non solo come consumatori, ma anche a livello imprenditoriale. Abbiamo molte aziende che sono condotte da donne molto in gamba."

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