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Salute e prevenzione
11.02.2025 - 16:50
Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 6 Euganea
Ospite a Buongiorno Veneto, su Veneto24, Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss 6 Euganea, ha parlato di influenza stagionale e vaccini.
"I dati del Sistema Nazionale di Sorveglianza mostrano che la scorsa settimana abbiamo assistito a un calo del tasso di incidenza dell’influenza in Italia. Se questa tendenza verrà confermata nei prossimi giorni, potremo dire che il picco è stato raggiunto circa dieci giorni fa e che ora siamo nella fase di discesa stagionale. Questo calo è evidente in tutte le fasce d’età, in particolare tra i bambini più piccoli, che sono solitamente la categoria più colpita."
All'ipotesi di un collegamento tra clima e malattie ha risposto così: "Non abbiamo evidenze scientifiche certe che colleghino il cambiamento climatico alla diffusione dell’influenza. Sappiamo però che i momenti di maggiore socializzazione, come le festività natalizie, favoriscono la trasmissione dei virus".
E sui vaccini: "Un numero elevato di vaccinati aiuta a ridurre il numero di ammalati e, nei casi in cui la malattia si manifesti, ne riduce la gravità. Tuttavia, la stagione influenzale 2024-2025 resta caratterizzata da numeri molto alti: oltre dieci milioni di italiani hanno avuto sintomi influenzali, un dato paragonabile a quello della stagione precedente. Questo potrebbe essere dovuto anche al minor contatto con i virus influenzali negli anni del Covid, a causa dell’uso prolungato della mascherina e delle restrizioni. I vaccini autorizzati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità sono formulati per coprire le varianti attualmente in circolazione. Per esempio, nella provincia di Padova sono stati somministrati 186.000 vaccini antinfluenzali su una popolazione di poco meno di un milione di abitanti. Si tratta di un numero significativo, ma è chiaro che molti non sono ancora coperti, il che consente al virus di continuare a circolare."
Ma quindi possiamo essere ottimisti? Sbrogiò puntualizza: "La medicina non è né ottimista né pessimista, è realista. Sappiamo che la vaccinazione è fondamentale, soprattutto per i soggetti fragili, come gli anziani o le persone con patologie pregresse. In questi casi, un’influenza può diventare un rischio serio per la vita. La vaccinazione resta dunque un presidio irrinunciabile a livello planetario."
Per ultimo, il direttore ha trattato il tema della "stanchezza vaccinale", il fenomeno che porta molte persone a trascurare le vaccinazioni per pigrizia o disinformazione: "È un fenomeno molto preoccupante. La disinformazione, in particolare sui social, può portare le persone a rifiutare la vaccinazione per sé o per i propri figli, aumentando il rischio di malattie gravi o persino mortali. È importante sensibilizzare i cittadini sull’importanza della vaccinazione e fornire informazioni corrette e affidabili."
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