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L'intervista

Il primo successo della Fecondazione Eterologa a Padova: un traguardo importante per la PMA in Veneto

Alessandra Andrisani, responsabile dell’Unità Operativa di Procreazione Medicalmente Assistita all'Università di Padova, racconta il primo caso di fecondazione eterologa di successo a Padova, le sfide del percorso PMA e i progressi nelle tecniche di trattamento dell’infertilità

Il primo successo della Fecondazione Eterologa a Padova: un traguardo importante per la PMA in Veneto

Alessandra Andrisani, responsabile dell'Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Procreazione Medicalmente Assistita all'Università di Padova, ha parlato ai microfoni di Radio Veneto24 per raccontare il successo del primo caso di fecondazione eterologa in città. Un intervento che ha segnato un'importante evoluzione nel trattamento dell'infertilità e ha aperto nuove prospettive per le coppie in difficoltà.

Domanda: Dottoressa Andrisani, ci parli del caso che ha avuto successo a Padova e dell'importanza della fecondazione eterologa.

Risposta: "La procreazione medicalmente assistita eterologa è una tecnica destinata alle coppie in cui uno dei due partner o entrambi non possiedono gameti competenti per la fecondazione, quindi non sono in grado di concepire naturalmente. In questi casi, i gameti mancanti vengono sostituiti da donatori esterni, che forniscono o gli ovociti o gli spermatozoi. Nel caso che abbiamo trattato a Padova, la coppia aveva avuto una lunga storia di tentativi omologhi, ma purtroppo senza successo."

Domanda: Questa coppia, in particolare, aveva delle difficoltà legate all'età. Come ha influito questo sulla scelta del trattamento?

Risposta: "Esattamente. La coppia in questione non era più nella fascia di età ideale per la procreazione, ma avevano comunque deciso di proseguire nel loro percorso di ricerca di un figlio. Il trattamento eterologo è stato quindi la soluzione, anche per superare i limiti fisiologici legati all'età avanzata, ma non è una tecnica riservata solo a coppie più grandi. In alcuni casi, anche coppie più giovani, che non riescono a produrre gameti, necessitano di questa soluzione."

Domanda: Quando ha iniziato la sua attività nel campo della procreazione medicalmente assistita, quali erano le principali sfide?

Risposta: "Vent'anni fa, l'ambito della procreazione medicalmente assistita era ancora pionieristico. Non esistevano strutture pubbliche specializzate e le prime indagini diagnostiche erano fondamentali per capire perché alcune coppie non riuscivano a concepire. Le tecniche iniziali erano le inseminazioni intrauterine, che utilizzavano semplicemente gli spermatozoi del partner femminile. Con il tempo, la fecondazione in vitro ha preso piede, e poi l'introduzione della ICSI, che è una tecnica che inietta lo spermatozoo direttamente nell'ovocita, ha permesso di risolvere casi di infertilità maschile grave."

Domanda: In che modo l’interdisciplinarità ha contribuito all’evoluzione dei trattamenti?

Risposta: "Oggi l'interdisciplinarità è fondamentale. La medicina moderna non si concentra più sulla patologia, ma sul paziente nel suo complesso, con tutte le sue esigenze. Infatti, l'infertilità è spesso legata ad altre malattie croniche, che possono interferire con la possibilità di concepire. La collaborazione tra specialisti di vari settori è essenziale per garantire la riuscita del trattamento e per assistere la coppia nel miglior modo possibile."

Domanda: Come si è adattata la medicina alle nuove esigenze sociali, come la crescente età delle donne che decidono di avere un figlio?

Risposta: "Oggi molte donne decidono di posticipare la maternità, e questo fenomeno ha cambiato le dinamiche sociali e anche quelle legate alla medicina. Spesso queste coppie iniziano a cercare un figlio molti anni prima, ma a causa di fallimenti ripetuti si trovano a dover affrontare il trattamento in età avanzata. La scienza e la medicina si sono adattate a queste nuove realtà, e grazie ai progressi nelle tecniche di PMA, possiamo aiutare anche le coppie che decidono di diventare genitori più tardi nella vita."

Domanda: Infine, quali sono le sue considerazioni su questo primo successo della fecondazione eterologa a Padova?

Risposta: "Questo intervento segna un importante passo avanti per la medicina e la procreazione assistita. Siamo riusciti a risolvere una situazione complessa, portando una coppia ad avere il tanto desiderato figlio. È un grande risultato non solo per la coppia, ma anche per il nostro team, che ha lavorato con competenza e passione. È il segno che la medicina può davvero fare la differenza nella vita delle persone."

Domanda: La sua unità ha visto un'evoluzione importante negli anni. Come vede il futuro della procreazione medicalmente assistita?

Risposta: "Il futuro è certamente promettente. La tecnologia continuerà a migliorare, così come la nostra capacità di personalizzare i trattamenti in base alle esigenze di ciascuna coppia. Il nostro lavoro è in continua evoluzione, e il nostro obiettivo è di essere sempre al passo con i progressi scientifici e tecnologici per offrire il miglior supporto possibile a chi si affida a noi."

Domanda: Dottoressa, grazie mille per il suo tempo e per aver condiviso con noi queste informazioni importanti.

Risposta: "Grazie a voi per l'opportunità di parlare di un tema così importante. È un piacere poter condividere questi successi con il pubblico e continuare a supportare le coppie nel loro percorso verso la genitorialità."

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