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Agricoltura
14.02.2025 - 13:32
Foto di repertorio con Nicola Dell'Acqua
Nonostante un calo della produzione dovuto a condizioni climatiche avverse, l’agricoltura veneta registra un aumento del fatturato del 2,5%, raggiungendo i 7,9 miliardi di euro nel 2024. Questo è uno dei dati emersi dal rapporto annuale presentato oggi a Treviso dall’assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner, insieme al direttore di Veneto Agricoltura, Nicola Dell’Acqua, e ai rappresentanti delle categorie di settore.
Il calo produttivo ha colpito soprattutto le colture erbacee, come mais, frumento e soia, mentre le colture arboree, tra cui frutta, olio e vino, hanno mostrato una ripresa sia in termini di quantità che di prezzi.
Tra le preoccupazioni maggiori vi è il possibile impatto dei dazi sulle esportazioni agricole. Il Veneto è un grande esportatore di prodotti agroalimentari, con gli Stati Uniti come mercato chiave: nel 2023 ha venduto negli USA 590 milioni di euro di vino, seguiti da paste alimentari (60 milioni), prodotti da forno (34 milioni), ortofrutta (15,5 milioni) e latticini (14 milioni). Caner ha chiesto un intervento del governo e dell’Unione Europea per tutelare il comparto.
Altro tema centrale è il cambiamento climatico, che inciderà sulle strategie agricole future e sulla definizione della Politica Agricola Comune (PAC) post-2027.
Il Veneto si conferma tra le regioni più attive nell’uso dei fondi europei per lo sviluppo rurale. Dal 2014 al 2024, attraverso il Programma di Sviluppo Rurale (PSR), sono stati erogati 1,41 miliardi di euro alle imprese agricole, con una percentuale di utilizzo del 90,3% dei fondi disponibili.
Con il nuovo CSR 2023-2027, già avviato nel 2023, sono stati stanziati 817 milioni di euro, con 533 milioni già assegnati a 12.687 aziende. Inoltre, nel 2024, l’Agenzia Veneta per i Pagamenti (Avepa) ha distribuito oltre 814 milioni di euro a quasi 60.000 imprese agricole.
L’agricoltura veneta deve fare i conti anche con le fitopatie e le epidemie animali. Dopo l’epidemia di aviaria del 2021-2022, nuovi focolai sono stati registrati nell’autunno 2024, con 25 casi in Veneto, di cui 12 nel Veronese solo nel 2025. Caner ha chiesto al Masaf misure di sostegno per le imprese colpite.
Per quanto riguarda la peste suina africana, il Veneto non è attualmente interessato, ma la vicinanza con focolai nel Mantovano ha spinto la Regione a stanziarne 3 milioni di euro per migliorare la biosicurezza degli allevamenti.
Anche nel settore vitivinicolo si continua a combattere la flavescenza dorata, con misure di monitoraggio e un bando da 6.500 euro per ettaro per il reimpianto di vigneti malati. Nel 2024, sono state segnalate 224 aree infette, con 119 ordinanze di estirpo.
Veneto Agricoltura, in collaborazione con la Regione, sta portando avanti progetti innovativi per affrontare il cambiamento climatico e migliorare la sostenibilità delle produzioni agricole. Miglioramento dell’uso dell’acqua, nuove varietà colturali e soluzioni contro malattie e parassiti sono al centro delle sperimentazioni in corso.
“Siamo pronti a sviluppare nuove soluzioni per aumentare la redditività delle aziende agricole, nel rispetto dell’ambiente e dell’economia circolare”, ha dichiarato il direttore Nicola Dell’Acqua.
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