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Economia delle imprese

Le imprese venete scelgono l'autofinanziamento: i prestiti bancari in forte calo

Le aziende si affidano ai propri risparmi e a capitali esterni per sostenere la crescita

stretta di mano

Foto di repertorio

Negli ultimi 15 anni, la narrazione del credito alle imprese sembra essersi capovolta. Se inizialmente sembrava che le banche stessero stringendo la propria offerta, oggi è il panorama delle imprese venete a raccontare una realtà ben diversa. Gli imprenditori, infatti, sembrano aver deciso di prendere in mano la situazione, abbandonando in gran parte gli istituti di credito e ricorrendo sempre più all’autofinanziamento. Una scelta che si traduce nell'impiego di capitali propri o di terzi, come attraverso il mercato dei capitali o l'azionariato diffuso, per far fronte alle esigenze finanziarie aziendali.

L'autofinanziamento sta risolvendo un problema storico, quello della mancanza di liquidità, come confermato dalla significativa diminuzione della domanda di prestiti da parte delle aziende. Nonostante la contrazione del credito, molte imprese, grazie ai risultati economici positivi, sono riuscite ad aumentare i loro risparmi, utilizzandoli per le spese quotidiane e gli investimenti.

Tuttavia, non tutte le imprese venete si sono adattate allo stesso modo. Per molte microimprese, la riduzione dei prestiti ha portato a un progressivo indebolimento economico e finanziario, finendo per farle entrare in una zona grigia di insolvenza o spingerle a ricorrere a prestiti dal mercato del credito illegale, come denunciato dall'Ufficio studi della CGIA.

I numeri del credito e dei risparmi

Tra il 2011 e il 2024, i prestiti bancari alle imprese venete sono crollati di circa 44,6 miliardi di euro, passando da 108,9 miliardi a 64,3 miliardi, con una flessione del 40,9%. Di contro, i risparmi delle aziende sono aumentati vertiginosamente, con i depositi bancari che sono passati da 19,6 miliardi a 55,8 miliardi (+36,3 miliardi, +185,2%).

Questa tendenza è legata a diversi fattori, tra cui la necessità per gli istituti bancari di adeguarsi alle normative più stringenti della Banca Centrale Europea (BCE), che hanno ridotto il rischio di credito. Tuttavia, la situazione è cambiata parzialmente con l'emergenza Covid: grazie alle misure di supporto del governo, tra il 2020 e il 2022 si è registrato un aumento dei prestiti bancari.

La situazione europea

A livello europeo, la situazione non è stata uniforme. Mentre in Italia si è registrata una contrazione dei prestiti bancari alle imprese, alcuni paesi come Francia e Germania hanno visto un aumento significativo dei prestiti, con un incremento del 61,4% in Francia e del 46% in Germania.

Impatto regionale

A livello regionale, il Veneto ha subito una riduzione dei prestiti del 40,9%, con Rovigo che ha visto la flessione più marcata, pari al 52,4%. Al contrario, le imprese venete hanno incrementato i propri risparmi, con il Nordest che ha registrato una crescita del 178%. Vicenza è la provincia che ha visto l'aumento maggiore, con un +235,6% nei depositi bancari, seguita da Belluno e Padova.

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