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Cronaca
21.02.2025 - 08:15
Il 21 febbraio 2020, l'Italia scopriva di non essere immune al Covid-19, una pandemia che avrebbe cambiato per sempre il corso degli eventi. Quello che all'inizio sembrava un problema lontano, confinato in Cina, si trasformò rapidamente in una crisi globale con enormi impatti sulla vita quotidiana, sull'economia e sulla salute pubblica.
Era il 20 febbraio 2020 quando Mattia Maestri, un 38enne di Codogno, fu identificato come il primo italiano infetto dal virus. La notizia scosse il paese, che inizialmente non considerava il Covid-19 una minaccia reale. Il 25 febbraio, il virus arrivò ufficialmente anche in Liguria, con i primi casi ad Alassio e La Spezia. Fu l'inizio di una serie di misure restrittive, tra cui la chiusura delle scuole e il lockdown.
Il governo italiano, il 9 marzo 2020, decise di estendere il lockdown su tutto il territorio nazionale. Le strutture sanitarie, come il Policlinico San Martino di Genova, furono messe a dura prova, con ospedali sovraffollati e una crisi nei reparti di terapia intensiva. Le restrizioni iniziali furono seguite da una crescente consapevolezza della gravità della situazione.
A partire dal 4 maggio 2020, iniziò la Fase 2 con la riapertura graduale delle attività. Ma l'arrivo della seconda ondata autunnale portò l'Italia a un nuovo periodo di restrizioni, con la Liguria che passò dalla zona gialla a quella arancione nel novembre dello stesso anno.
Nel 2021, il governo introdusse il Green Pass per l'accesso a luoghi pubblici e privati, insieme all'obbligo di vaccinazione per alcune categorie professionali. Questo suscitò proteste in diverse città italiane, con scontri e manifestazioni contro le misure imposte. In ottobre 2021, a Roma, esponenti di Forza Nuova assaltarono la sede della CGIL durante una protesta contro il governo.
Il 27 dicembre 2020 ebbe inizio la campagna vaccinale, inizialmente rivolta a operatori sanitari e anziani. Il 2021 fu segnato dalla rapida diffusione delle varianti del virus, che portarono nuove ondate di contagi e la necessità di nuovi richiami vaccinali.
Il 5 maggio 2023, l'OMS dichiarò la fine dell'emergenza sanitaria globale, ma le cicatrici lasciate dalla pandemia continuano a influenzare la sanità e l'economia. Nonostante il termine dell'emergenza, le sfide derivanti da questa crisi globale sono ben lontane dall'essere superate.
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