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Il congresso dell'organizzazione sindacale
05.03.2025 - 10:56
Matteo Masiero
Partendo dal caso emblematico della Speedline di Santa Maria di Sala, l'azienda che produce cerchioni in lega in bilico da oltre tre anni dopo il disimpegno della multinazionale svizzera Ronal, la Fim di Venezia, l'organizzazione sindacale dei metalmeccanici della Cisl, punta ad un nuovo modello di contrattazione aziendale che punti alla partecipazione. Un periodo, quest'ultimo, in cui il mondo industriale della provincia di Venezia e non solo è cambiato notevolmente. Ma se il passato non si può modificare, almeno si prova a disegnare un nuovo futuro. Questa la strada tracciata dalla Fim Cisl Venezia nel suo dodicesimo congresso provinciale aperto oggi pomeriggio al Crowne Plaza Hotel di Quarto d’Altino con presenti 90 delegati.
Una due giorni in cui sul tavolo sono stati messi tutti i problemi in atto, con aziende pronte a chiudere, a ridurre il personale, a delocalizzare. In sala anche Fabio Bernardini della Segreteria di Fim Cisl, Stefano Boschini della Fim Cisl nazionale, il Segretario della Fim Cisl Veneto Nicola Panarella e il Segretario generale della Cisl Venezia, Michele Zanocco. Ad aprire i lavori il Segretario generale della Fim Cisl Venezia, Matteo Masiero, che nella sua relazione ha posto l’attenzione su un presente non proprio roseo. «Quando ci siamo insediati a novembre 2021 – ha dichiarato Masiero – eravamo del tutto inconsapevoli che la tempesta si sarebbe abbattuta di lì a qualche giorno con la notizia della chiusura della Speedline. Anzi, fummo costretti ad apprendere, strada facendo, che la tempesta non solo era arrivata, ma che si sarebbe fermata proprio qui. E da quel momento abbiamo dovuto affrontare più di una crisi”.
«Il Miranese – fa sapere Masiero –, dove tendenzialmente si concentrano le aziende di piccole e medie dimensioni, anche se rimane importante la presenza di realtà che superano i 350 addetti, sta vivendo una fase di permanente incertezza: gli ordinativi sono privi di conferme, c’è scarsa visibilità sul futuro e ci sono dei ritardi negli approvvigionamenti o nei tempi di consegna e lievitazioni dei costi della logistica. Il settore dell’automotive, data l’alta concentrazione di componentistica e preassemblati, risulta essere di più a rischio rispetto ad altri, anche alla luce della transizione in atto. Speedline, dopo una lunga corsa ad ostacoli ha ottenuto l’amministrazione straordinaria, e ora ci auguriamo una nuova ripartenza”.
Ricordiamo infatti che l'amministrazione straordinaria permetterà a Speedline di poter fare richiesta all'Inps degli ammortizzatori sociali per i 250 addetti, ossia la cassa integrazione retroattiva. Inoltre, da qui dovrebbe anche ripartire il tanto auspicato rilancio per un'importante realtà del territorio che, nonostante la crisi dell'automotive, con l'esperienza maturata sul campo potrà ritagliarsi uno spazio nel mercato del lusso.
Riccardo Musacco
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